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Le repubbliche marinare, signore del Mediterraneo

Nel Medioevo diverse città portuali del mar Tirreno e Adriatico e del golfo di Genova prosperarono grazie al commercio marittimo e alla supremazia navale: sono note come le repubbliche marinare


La repubblica di Venezia in un dipinto di Francesco Guardi

La repubblica di Venezia in un dipinto di Francesco Guardi

Foto: Museo del Louvre (CC)

La storia ci offre numerosi esempi del fatto che non sempre sono i grandi a vincere nei giochi di potere e che alcuni stati, malgrado le ridotte dimensioni, possono emergere tra i più importanti della loro epoca. Tra questi ci sono le cosiddette repubbliche marinare, nate nel Medioevo sulle coste dei mari Tirreno e Adriatico e nel golfo di Genova, alcune delle quali sopravvissero fino all'arrivo in Italia di Napoleone. Per quanto il nome sia legato in particolare a quattro città ‒ Amalfi, Genova, Pisa e Venezia ‒ ce ne furono ben otto, incluse Ancona, Gaeta, Noli e Ragusa: quest'ultima è stata anzi una delle più longeve.

Benché l'evoluzione di ciascuna sia molto diversa, erano tutte entità municipali che, invece di espandersi nei territori circostanti, manifestarono il proprio potere attraverso il controllo delle rotte mercantili marittime, un forte radicamento commerciale in Paesi stranieri e, solitamente, il possesso di una potente flotta da guerra. In aggiunta, la loro forma di governo era generalmente repubblicana, anche se nel caso delle più potenti, come Venezia, prese gradualmente sfumature più oligarchiche.

Mappa delle repubbliche marinare

Mappa delle repubbliche marinare

Foto: Gepgepgep (CC)

Mors tua, vita mea

Le otto repubbliche conobbero tempi e sviluppi molto diversi. La maggior parte di esse finì per soccombere a stati vicini più potenti e soltanto tre ‒ Genova, Venezia e Ragusa ‒ sopravvissero fino all'Età Moderna.

Amalfi, sorta a metà del IX secolo, fu la prima grande repubblica marinara e al principio godette i vantaggi di essere socia in affari privilegiata dell'impero bizantino, ottenuti quando i veneziani iniziarono a mostrarsi sempre meno sottomessi al potere di Costantinopoli. Il geografo arabo Ibn Hawqal la descrisse come «la più prospera città della Langobardia, la più nobile, la più illustre per le sue condizioni, la più agiata ed opulenta» (Langobardia era il nome dato dall'impero bizantino alla circoscrizione del sud Italia). Pagò però cara la sua posizione geografica: nell'XI secolo fu conquistata dalla vicina Palermo e passò a far parte del regno normanno di Sicilia. Gaeta, che esercitava un ruolo simile come partner bizantina nel mar Tirreno, ebbe una cronologia analoga e cadde anche lei nelle mani dei normanni. Con il tempo entrambe persero lo status di repubblica per trasformarsi in ducati, in cui il potere del duca era fortemente limitato dall'aristocrazia.

La repubblica di Noli fiorì molto più tardi rispetto alle altre, all'epoca delle crociate. Grazie alla sua posizione, all'estremità occidentale del golfo di Genova, divenne un importante cantiere navale e punto di partenza per le navi che salpavano verso la Terrasanta. Tuttavia patì fin da subito la superiorità della vicina Genova, di cui divenne protettorato all'inizio del XIII secolo. Ciononostante conservò una considerevolissima autonomia, il che la rende un unicum tra le repubbliche marinare meno durature.

Anche Pisa e Ancona ebbero uno sviluppo tardivo, ma non quanto quello di Noli: fiorirono infatti intorno all'anno 1000. La prima, alleata con Genova, fu una delle principali potenze navali che si scontrarono con i saraceni per il controllo del Mediterraneo occidentale. Ma quando il nemico comune fu sconfitto, affiorarono le rivalità tra le due repubbliche, e Pisa, che doveva far fronte anche a Firenze e Milano, finì per soccombere alla rivale toscana all'inizio del XV secolo. Da parte sua Ancona divenne la partner commerciale privilegiata di Costantinopoli dopo la caduta di Amalfi e Gaeta, ma nel XVI secolo finì sotto l'area d'influenza dello Stato Pontificio.

La regata delle repubbliche marinare, celebrata annualmente dal 1956

La regata delle repubbliche marinare, celebrata annualmente dal 1956

Foto: Mystère Martin (CC)

Le grandi sopravvissute

Genova, Ragusa e Venezia furono le grandi sopravvissute delle repubbliche marinare: l'ultima, in particolare, fu indipendente de facto per più di mille anni. Per Genova e Venezia, il segreto di questa lunga storia furono una potente flotta navale, una grande rete commerciale e la partecipazione alle crociate: un percorso che solo un uomo come Napoleone Bonaparte riuscì a troncare.



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Dal momento in cui rimasero le uniche sopravvissute delle rispettive zone d'influenza, e ovest e a est della penisola italica, Genova e Venezia godettero di una duratura prosperità. Tra le due potenze ci fu sempre una fortissima rivalità, quando non un'aperta ostilità, che in diverse occasioni le condusse a conflitti navali. Ciò non gli impedì di allearsi più di una volta contro nemici comuni, principalmente gli ottomani, che mettevano a rischio gli interessi commerciali di entrambe.

L'espansione di questi ultimi nel Mediterraneo, unita all'inizio dei commerci transatlantici dopo l'arrivo degli europei in America, segnò l'inizio di un declino lento ma inesorabile. Genova, dopo aver vissuto una seconda età dell'oro grazie ai prestiti concessi alla monarchia spagnola degli Asburgo, fu sempre più soffocata dal crescente potere della Francia e, in misura minore, del ducato di Savoia, fino a cadere nelle mani di Bonaparte lo stesso anno della sua storica rivale.



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Venezia è la più famosa e longeva delle repubbliche marinare: nel suo momento di massimo splendore, dopo la quarta crociata, controllava la gran parte dei commerci del Mediterraneo orientale ed esercitava la sua autorità su diversi territori e isole. Alla fine del XIV secolo la Serenissima volse lo sguardo alla terraferma ed estese il suo dominio alle vicine città del Veneto, riuscendo a sopravvivere fino all'arrivo di Napoleone nel 1797.

Se per Genova e Venezia l'autorità si basava sulla loro superiorità navale, nel caso di Ragusa (oggi Dubrovnik, in Croazia) fu la diplomazia la chiave per riuscire a mantenere un'autonomia quasi totale, anche quando divenne formalmente suddita di altri stati. Fondata nel VII secolo dai profughi della vicina Epidauro, che era stata distrutta dagli slavi, divenne un importante porto del mar Adriatico, entrando inevitabilmente in conflitto con Venezia, che la conquistò all'inizio del XIII secolo. Per evitare di essere soffocata dalla sua grande rivale, divenne volontariamente vassalla prima del regno di Ungheria, poi dell'impero ottomano, ma in entrambi i casi mantenne un'autonomia quasi totale in cambio di un tributo annuo. Fu l'ultima delle repubbliche marinare a cadere nelle mani di Bonaparte nel 1806.

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Per saperne di più

Storia marittima del mondo. Quattro millenni di scoperte, uomini e rotte. David Abulafia. Mondadori, Milano, 2021.

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