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No, i koala non sono funzionalmente estinti

FOTOGALLERIA Gli incendi che stanno devastando il bush australiano hanno colpito duramente questi marsupiali, una specie vulnerabile. Ma molto di ciò che si sente è disinformazione

No, i koala non sono funzionalmente estinti
 

VUna femmina di koala, chiamata Anwen dai suoi soccorritori, riceve cure presso il Koala Hospital di Port Macquarie, in Australia. Ha subito bruciature in un incendio che ha devastato la zona. Fotografia di Nathan Edwards

L’Australia sta attraversando una stagione degli incendi catastrofica, senza precedenti. Decine di roghi devastano la costa orientale, da Sydney a Byron Bay incenerendo case, foreste e persino paludi; sui giornali, campeggia la triste sorte di uno degli animali australiani più iconici.

Le fotografie di koala morenti e ustionati sono diventate il simbolo di questi incendi devastanti. “Sono piccole creature indifese”, dice Christine Adams-Hosking, ricercatrice post doc alla University of Queensland, in Australia. “Un uccello può volare, un canguro può saltare via piuttosto rapidamente, ma i koala sono lenti. Restano praticamente bloccati dove sono”.

La sorte di questi animali indifesi ha scatenato ondate di preoccupazione - e confusione. È stato detto che i koala hanno perso gran parte del proprio habitat e che sono “funzionalmente estinti”; questa informazione ha fatto il giro dei social media e riempito i titoli dei giornali. Dimostrandoci quanto la disinformazione si diffonda rapidamente durante una crisi.

I koala sono considerati specie vulnerabile - una spanna sopra lo stato di minacciato - e alcuni report affermano che nella zona del Nuovo Galles del Sud, devastata dagli incendi, sono stati trovati tra i 350 e i mille koala morti. Ma non stiamo assistendo alla fine di una specie, avvertono gli esperti. Non ancora. “Non si stanno estinguendo così rapidamente”, dice Chris Johnson, professore di conservazione della fauna selvatica alla University of Tasmania. “Le popolazioni continueranno a diminuire per tutta una serie di ragioni interconnesse, ma non siamo arrivati al punto in cui un singolo evento è in grado di spazzare via la specie”.

La situazione attuale
Perché i koala sono così in difficoltà in questa stagione degli incendi?
Quando si tratta di incendi, tutto gioca a sfavore. L’unica vera difesa per un koala è arrampicarsi più in alto sugli alberi di eucalipto, ma si tratta di una difesa poco efficace se l’intera foresta sta bruciando.
L’eucalipto è uno degli alberi più adattati al fuoco del pianeta, in grado di germogliare e crescere subito dopo un incendio. In condizioni normali le fiamme non raggiungono la cima degli alberi e lasciano scampo ai koala. Ma il picco di morti di quest’anno mostra che qualcosa non va, commenta David Bowman, direttore del Fire Center Research Hub alla University of Tasmania.
Le proporzioni degli incendi di quest’anno - conseguenza dei cambiamenti climatici e della lenta scomparsa dei metodi aborigeni per la gestione degli incendi - non ha precedenti, dice Bowman. “Bruciano a un’intensità particolarmente alta”. Si tratta di alberi ricchi d’olio che prendono fuoco rapidamente, a volte esplodendo e rilasciando così scintille ovunque.
In Australia non è che primavera e “in termini di crisi negli incendi, è solo l’inizio”. Bowman teme che la situazione peggiorerà molto tra gennaio e febbraio, con l’aumento delle temperature e della siccità.

Quanti koala restano?
Nel 2016 le stime parlavano di 329.000 koala in Australia, crollati del 24% nel corso delle ultime tre generazioni. “È difficile stimare le popolazioni di koala, persino quando se la passano bene”, dice
Adams-Hosking. Hanno un areale molto ampio nell’Australia orientale, sono animali riservati e vivono sugli alberi più alti. “Alcune popolazioni si stanno estinguendo localmente, ma altre sono in salute”.
I koala sono minacciati dallo sviluppo del territorio, dalla scarsa qualità del cibo (l’aumento di anidride carbonica nell’atmosfera ha ridotto l’apporto nutritivo delle foglie di eucalipto), dalla siccità, dagli attacchi da parte dei cani e dalla clamidia. Ovviamente, anche dagli incendi: in alcune aree andate a fuoco è possibile che le popolazioni di koala non si riprenderanno, “ma è troppo presto per dirlo. Serviranno anni di monitoraggio”, spiega Adams-Hosking.
Gli incendi hanno davvero distrutto l’80% dell’habitat dei koala?
No. Hanno un areale molto ampio che si estende lungo tutta la costa orientale. Gli incendi nel Nuovo Galles del Sud e nel Queensland hanno toccato circa un milione di ettari, dice Fisher (le stime arrivano a ipotizzare fino a 2,5 milioni) ma l’area in cui i koala possono vivere supera i 100 milioni di ettari.
Oltretutto, il fatto che un territorio sia stato colpito dagli incendi “non significa che è stato ‘distrutto’ e che non è più adatto a ospitare i koala”, spiega Grant Williamson, ricercatore post doc che si sta specializzando in ecologia del paesaggio alla University of Tasmania.

I koala sono funzionalmente estinti?
“Funzionalmente estinto” vuol dire che una specie non conta più animali a sufficienza per poter mettere al mondo nuove generazioni o avere un ruolo nell’ecosistema. Gli incendi hanno ucciso molti koala “ma non abbastanza da cambiare il loro status come specie”, rassicura Fisher.
È probabile che i titoli sensazionalistici sulla loro estinzione si riferiscano a un’affermazione fatta nel corso del 2019 da un gruppo conservazionista, già messa in discussione dagli scienziati. “Il koala è minacciato in alcune parti del suo areale ma non in altre”, commenta Diana Fisher, professoressa associata alla School of biological sciences della University of Queensland.
Per alcune popolazioni nelle zone colpite dagli incendi, soprattutto nella parte settentrionale del Nuovo Galles del Sud, l’impatto è stato certamente “catastrofico”, dice Adams-Hosking. Un terzo dei koala di quelle aree potrebbe essere morto. Ma altre popolazioni, ad esempio nello stato di Victoria, secondo Johnson non sono state sfiorate dagli incendi.

Cosa succederà ora?
“La situazione non è rosea per i koala, non lo era nemmeno prima degli incendi”, dice Adams-Hosking. Godono della protezione governativa e ucciderli è illegale, ma il loro habitat è molto vulnerabile. “Solo una piccola parte del loro areale è ufficialmente area protetta. Una parte quasi inesistente”. Il governo deve anteporre l’ambiente alla crescita economica, aggiunge l’esperta. “Finché non vi sarà un interesse da parte della politica - e in Australia non c’è - le cose non miglioreranno per i koala”.
Nel frattempo il Koala Hospital of Port Macquarie, circa 400 chilometri più a Nord di Sydney in una delle zone più colpite dagli incendi, è impegnato nel salvataggio e nelle cure dei koala. A oggi ne hanno accolti almeno 22, riporta il New York Times.
Adams-Hosking e David Bowman concordano che, oltre a proteggere il territorio, bisogna iniziare a far riprodurre e rilasciare in natura i koala. “Dobbiamo occuparci del problema e iniziare ad adattarci, conclude Bowman. “Se vogliamo i koala dobbiamo prenderci cura di loro. Dobbiamo entrare in azione”.
No, i koala non sono funzionalmente estinti
 

Il personale del Koala Hospital si prende cura delle lesioni di Peter, un koala maschio trovato gravemente disidratato e sotto shock, con zampe e orecchie gravemente ustionate. Una volta guarito con successo, tornerà allo stato brado. Fotografia di Nathan Edwards

L’Australia sta attraversando una stagione degli incendi catastrofica, senza precedenti. Decine di roghi devastano la costa orientale, da Sydney a Byron Bay incenerendo case, foreste e persino paludi; sui giornali, campeggia la triste sorte di uno degli animali australiani più iconici.

Le fotografie di koala morenti e ustionati sono diventate il simbolo di questi incendi devastanti. “Sono piccole creature indifese”, dice Christine Adams-Hosking, ricercatrice post doc alla University of Queensland, in Australia. “Un uccello può volare, un canguro può saltare via piuttosto rapidamente, ma i koala sono lenti. Restano praticamente bloccati dove sono”.

La sorte di questi animali indifesi ha scatenato ondate di preoccupazione - e confusione. È stato detto che i koala hanno perso gran parte del proprio habitat e che sono “funzionalmente estinti”; questa informazione ha fatto il giro dei social media e riempito i titoli dei giornali. Dimostrandoci quanto la disinformazione si diffonda rapidamente durante una crisi.

I koala sono considerati specie vulnerabile - una spanna sopra lo stato di minacciato - e alcuni report affermano che nella zona del Nuovo Galles del Sud, devastata dagli incendi, sono stati trovati tra i 350 e i mille koala morti. Ma non stiamo assistendo alla fine di una specie, avvertono gli esperti. Non ancora. “Non si stanno estinguendo così rapidamente”, dice Chris Johnson, professore di conservazione della fauna selvatica alla University of Tasmania. “Le popolazioni continueranno a diminuire per tutta una serie di ragioni interconnesse, ma non siamo arrivati al punto in cui un singolo evento è in grado di spazzare via la specie”.

La situazione attuale
Perché i koala sono così in difficoltà in questa stagione degli incendi?
Quando si tratta di incendi, tutto gioca a sfavore. L’unica vera difesa per un koala è arrampicarsi più in alto sugli alberi di eucalipto, ma si tratta di una difesa poco efficace se l’intera foresta sta bruciando.
L’eucalipto è uno degli alberi più adattati al fuoco del pianeta, in grado di germogliare e crescere subito dopo un incendio. In condizioni normali le fiamme non raggiungono la cima degli alberi e lasciano scampo ai koala. Ma il picco di morti di quest’anno mostra che qualcosa non va, commenta David Bowman, direttore del Fire Center Research Hub alla University of Tasmania.
Le proporzioni degli incendi di quest’anno - conseguenza dei cambiamenti climatici e della lenta scomparsa dei metodi aborigeni per la gestione degli incendi - non ha precedenti, dice Bowman. “Bruciano a un’intensità particolarmente alta”. Si tratta di alberi ricchi d’olio che prendono fuoco rapidamente, a volte esplodendo e rilasciando così scintille ovunque.
In Australia non è che primavera e “in termini di crisi negli incendi, è solo l’inizio”. Bowman teme che la situazione peggiorerà molto tra gennaio e febbraio, con l’aumento delle temperature e della siccità.

Quanti koala restano?
Nel 2016 le stime parlavano di 329.000 koala in Australia, crollati del 24% nel corso delle ultime tre generazioni. “È difficile stimare le popolazioni di koala, persino quando se la passano bene”, dice
Adams-Hosking. Hanno un areale molto ampio nell’Australia orientale, sono animali riservati e vivono sugli alberi più alti. “Alcune popolazioni si stanno estinguendo localmente, ma altre sono in salute”.
I koala sono minacciati dallo sviluppo del territorio, dalla scarsa qualità del cibo (l’aumento di anidride carbonica nell’atmosfera ha ridotto l’apporto nutritivo delle foglie di eucalipto), dalla siccità, dagli attacchi da parte dei cani e dalla clamidia. Ovviamente, anche dagli incendi: in alcune aree andate a fuoco è possibile che le popolazioni di koala non si riprenderanno, “ma è troppo presto per dirlo. Serviranno anni di monitoraggio”, spiega Adams-Hosking.
Gli incendi hanno davvero distrutto l’80% dell’habitat dei koala?
No. Hanno un areale molto ampio che si estende lungo tutta la costa orientale. Gli incendi nel Nuovo Galles del Sud e nel Queensland hanno toccato circa un milione di ettari, dice Fisher (le stime arrivano a ipotizzare fino a 2,5 milioni) ma l’area in cui i koala possono vivere supera i 100 milioni di ettari.
Oltretutto, il fatto che un territorio sia stato colpito dagli incendi “non significa che è stato ‘distrutto’ e che non è più adatto a ospitare i koala”, spiega Grant Williamson, ricercatore post doc che si sta specializzando in ecologia del paesaggio alla University of Tasmania.

I koala sono funzionalmente estinti?
“Funzionalmente estinto” vuol dire che una specie non conta più animali a sufficienza per poter mettere al mondo nuove generazioni o avere un ruolo nell’ecosistema. Gli incendi hanno ucciso molti koala “ma non abbastanza da cambiare il loro status come specie”, rassicura Fisher.
È probabile che i titoli sensazionalistici sulla loro estinzione si riferiscano a un’affermazione fatta nel corso del 2019 da un gruppo conservazionista, già messa in discussione dagli scienziati. “Il koala è minacciato in alcune parti del suo areale ma non in altre”, commenta Diana Fisher, professoressa associata alla School of biological sciences della University of Queensland.
Per alcune popolazioni nelle zone colpite dagli incendi, soprattutto nella parte settentrionale del Nuovo Galles del Sud, l’impatto è stato certamente “catastrofico”, dice Adams-Hosking. Un terzo dei koala di quelle aree potrebbe essere morto. Ma altre popolazioni, ad esempio nello stato di Victoria, secondo Johnson non sono state sfiorate dagli incendi.

Cosa succederà ora?
“La situazione non è rosea per i koala, non lo era nemmeno prima degli incendi”, dice Adams-Hosking. Godono della protezione governativa e ucciderli è illegale, ma il loro habitat è molto vulnerabile. “Solo una piccola parte del loro areale è ufficialmente area protetta. Una parte quasi inesistente”. Il governo deve anteporre l’ambiente alla crescita economica, aggiunge l’esperta. “Finché non vi sarà un interesse da parte della politica - e in Australia non c’è - le cose non miglioreranno per i koala”.
Nel frattempo il Koala Hospital of Port Macquarie, circa 400 chilometri più a Nord di Sydney in una delle zone più colpite dagli incendi, è impegnato nel salvataggio e nelle cure dei koala. A oggi ne hanno accolti almeno 22, riporta il New York Times.
Adams-Hosking e David Bowman concordano che, oltre a proteggere il territorio, bisogna iniziare a far riprodurre e rilasciare in natura i koala. “Dobbiamo occuparci del problema e iniziare ad adattarci, conclude Bowman. “Se vogliamo i koala dobbiamo prenderci cura di loro. Dobbiamo entrare in azione”.
No, i koala non sono funzionalmente estinti
 

I volontari del Koala Hospital di Port Macquarie Koala cercano i koala feriti dopo un incendio che ha colpito i boschi della regione. Fotografia di Nathan Edwards

L’Australia sta attraversando una stagione degli incendi catastrofica, senza precedenti. Decine di roghi devastano la costa orientale, da Sydney a Byron Bay incenerendo case, foreste e persino paludi; sui giornali, campeggia la triste sorte di uno degli animali australiani più iconici.

Le fotografie di koala morenti e ustionati sono diventate il simbolo di questi incendi devastanti. “Sono piccole creature indifese”, dice Christine Adams-Hosking, ricercatrice post doc alla University of Queensland, in Australia. “Un uccello può volare, un canguro può saltare via piuttosto rapidamente, ma i koala sono lenti. Restano praticamente bloccati dove sono”.

La sorte di questi animali indifesi ha scatenato ondate di preoccupazione - e confusione. È stato detto che i koala hanno perso gran parte del proprio habitat e che sono “funzionalmente estinti”; questa informazione ha fatto il giro dei social media e riempito i titoli dei giornali. Dimostrandoci quanto la disinformazione si diffonda rapidamente durante una crisi.

I koala sono considerati specie vulnerabile - una spanna sopra lo stato di minacciato - e alcuni report affermano che nella zona del Nuovo Galles del Sud, devastata dagli incendi, sono stati trovati tra i 350 e i mille koala morti. Ma non stiamo assistendo alla fine di una specie, avvertono gli esperti. Non ancora. “Non si stanno estinguendo così rapidamente”, dice Chris Johnson, professore di conservazione della fauna selvatica alla University of Tasmania. “Le popolazioni continueranno a diminuire per tutta una serie di ragioni interconnesse, ma non siamo arrivati al punto in cui un singolo evento è in grado di spazzare via la specie”.

La situazione attuale
Perché i koala sono così in difficoltà in questa stagione degli incendi?
Quando si tratta di incendi, tutto gioca a sfavore. L’unica vera difesa per un koala è arrampicarsi più in alto sugli alberi di eucalipto, ma si tratta di una difesa poco efficace se l’intera foresta sta bruciando.
L’eucalipto è uno degli alberi più adattati al fuoco del pianeta, in grado di germogliare e crescere subito dopo un incendio. In condizioni normali le fiamme non raggiungono la cima degli alberi e lasciano scampo ai koala. Ma il picco di morti di quest’anno mostra che qualcosa non va, commenta David Bowman, direttore del Fire Center Research Hub alla University of Tasmania.
Le proporzioni degli incendi di quest’anno - conseguenza dei cambiamenti climatici e della lenta scomparsa dei metodi aborigeni per la gestione degli incendi - non ha precedenti, dice Bowman. “Bruciano a un’intensità particolarmente alta”. Si tratta di alberi ricchi d’olio che prendono fuoco rapidamente, a volte esplodendo e rilasciando così scintille ovunque.
In Australia non è che primavera e “in termini di crisi negli incendi, è solo l’inizio”. Bowman teme che la situazione peggiorerà molto tra gennaio e febbraio, con l’aumento delle temperature e della siccità.

Quanti koala restano?
Nel 2016 le stime parlavano di 329.000 koala in Australia, crollati del 24% nel corso delle ultime tre generazioni. “È difficile stimare le popolazioni di koala, persino quando se la passano bene”, dice
Adams-Hosking. Hanno un areale molto ampio nell’Australia orientale, sono animali riservati e vivono sugli alberi più alti. “Alcune popolazioni si stanno estinguendo localmente, ma altre sono in salute”.
I koala sono minacciati dallo sviluppo del territorio, dalla scarsa qualità del cibo (l’aumento di anidride carbonica nell’atmosfera ha ridotto l’apporto nutritivo delle foglie di eucalipto), dalla siccità, dagli attacchi da parte dei cani e dalla clamidia. Ovviamente, anche dagli incendi: in alcune aree andate a fuoco è possibile che le popolazioni di koala non si riprenderanno, “ma è troppo presto per dirlo. Serviranno anni di monitoraggio”, spiega Adams-Hosking.
Gli incendi hanno davvero distrutto l’80% dell’habitat dei koala?
No. Hanno un areale molto ampio che si estende lungo tutta la costa orientale. Gli incendi nel Nuovo Galles del Sud e nel Queensland hanno toccato circa un milione di ettari, dice Fisher (le stime arrivano a ipotizzare fino a 2,5 milioni) ma l’area in cui i koala possono vivere supera i 100 milioni di ettari.
Oltretutto, il fatto che un territorio sia stato colpito dagli incendi “non significa che è stato ‘distrutto’ e che non è più adatto a ospitare i koala”, spiega Grant Williamson, ricercatore post doc che si sta specializzando in ecologia del paesaggio alla University of Tasmania.

I koala sono funzionalmente estinti?
“Funzionalmente estinto” vuol dire che una specie non conta più animali a sufficienza per poter mettere al mondo nuove generazioni o avere un ruolo nell’ecosistema. Gli incendi hanno ucciso molti koala “ma non abbastanza da cambiare il loro status come specie”, rassicura Fisher.
È probabile che i titoli sensazionalistici sulla loro estinzione si riferiscano a un’affermazione fatta nel corso del 2019 da un gruppo conservazionista, già messa in discussione dagli scienziati. “Il koala è minacciato in alcune parti del suo areale ma non in altre”, commenta Diana Fisher, professoressa associata alla School of biological sciences della University of Queensland.
Per alcune popolazioni nelle zone colpite dagli incendi, soprattutto nella parte settentrionale del Nuovo Galles del Sud, l’impatto è stato certamente “catastrofico”, dice Adams-Hosking. Un terzo dei koala di quelle aree potrebbe essere morto. Ma altre popolazioni, ad esempio nello stato di Victoria, secondo Johnson non sono state sfiorate dagli incendi.

Cosa succederà ora?
“La situazione non è rosea per i koala, non lo era nemmeno prima degli incendi”, dice Adams-Hosking. Godono della protezione governativa e ucciderli è illegale, ma il loro habitat è molto vulnerabile. “Solo una piccola parte del loro areale è ufficialmente area protetta. Una parte quasi inesistente”. Il governo deve anteporre l’ambiente alla crescita economica, aggiunge l’esperta. “Finché non vi sarà un interesse da parte della politica - e in Australia non c’è - le cose non miglioreranno per i koala”.
Nel frattempo il Koala Hospital of Port Macquarie, circa 400 chilometri più a Nord di Sydney in una delle zone più colpite dagli incendi, è impegnato nel salvataggio e nelle cure dei koala. A oggi ne hanno accolti almeno 22, riporta il New York Times.
Adams-Hosking e David Bowman concordano che, oltre a proteggere il territorio, bisogna iniziare a far riprodurre e rilasciare in natura i koala. “Dobbiamo occuparci del problema e iniziare ad adattarci, conclude Bowman. “Se vogliamo i koala dobbiamo prenderci cura di loro. Dobbiamo entrare in azione”.
No, i koala non sono funzionalmente estinti
 

I volontari del Koala Hospital hanno trovato questa madre e il suo cucciolo alla ricerca di cibo e acqua su un terreno della zona di Port Macquarie colpita dagli incendi. La coppia, di nome Julie e Joey, ora sta ricevendo cure in ospedale. Fotografia di Nathan Edwards

L’Australia sta attraversando una stagione degli incendi catastrofica, senza precedenti. Decine di roghi devastano la costa orientale, da Sydney a Byron Bay incenerendo case, foreste e persino paludi; sui giornali, campeggia la triste sorte di uno degli animali australiani più iconici.

Le fotografie di koala morenti e ustionati sono diventate il simbolo di questi incendi devastanti. “Sono piccole creature indifese”, dice Christine Adams-Hosking, ricercatrice post doc alla University of Queensland, in Australia. “Un uccello può volare, un canguro può saltare via piuttosto rapidamente, ma i koala sono lenti. Restano praticamente bloccati dove sono”.

La sorte di questi animali indifesi ha scatenato ondate di preoccupazione - e confusione. È stato detto che i koala hanno perso gran parte del proprio habitat e che sono “funzionalmente estinti”; questa informazione ha fatto il giro dei social media e riempito i titoli dei giornali. Dimostrandoci quanto la disinformazione si diffonda rapidamente durante una crisi.

I koala sono considerati specie vulnerabile - una spanna sopra lo stato di minacciato - e alcuni report affermano che nella zona del Nuovo Galles del Sud, devastata dagli incendi, sono stati trovati tra i 350 e i mille koala morti. Ma non stiamo assistendo alla fine di una specie, avvertono gli esperti. Non ancora. “Non si stanno estinguendo così rapidamente”, dice Chris Johnson, professore di conservazione della fauna selvatica alla University of Tasmania. “Le popolazioni continueranno a diminuire per tutta una serie di ragioni interconnesse, ma non siamo arrivati al punto in cui un singolo evento è in grado di spazzare via la specie”.

La situazione attuale
Perché i koala sono così in difficoltà in questa stagione degli incendi?
Quando si tratta di incendi, tutto gioca a sfavore. L’unica vera difesa per un koala è arrampicarsi più in alto sugli alberi di eucalipto, ma si tratta di una difesa poco efficace se l’intera foresta sta bruciando.
L’eucalipto è uno degli alberi più adattati al fuoco del pianeta, in grado di germogliare e crescere subito dopo un incendio. In condizioni normali le fiamme non raggiungono la cima degli alberi e lasciano scampo ai koala. Ma il picco di morti di quest’anno mostra che qualcosa non va, commenta David Bowman, direttore del Fire Center Research Hub alla University of Tasmania.
Le proporzioni degli incendi di quest’anno - conseguenza dei cambiamenti climatici e della lenta scomparsa dei metodi aborigeni per la gestione degli incendi - non ha precedenti, dice Bowman. “Bruciano a un’intensità particolarmente alta”. Si tratta di alberi ricchi d’olio che prendono fuoco rapidamente, a volte esplodendo e rilasciando così scintille ovunque.
In Australia non è che primavera e “in termini di crisi negli incendi, è solo l’inizio”. Bowman teme che la situazione peggiorerà molto tra gennaio e febbraio, con l’aumento delle temperature e della siccità.

Quanti koala restano?
Nel 2016 le stime parlavano di 329.000 koala in Australia, crollati del 24% nel corso delle ultime tre generazioni. “È difficile stimare le popolazioni di koala, persino quando se la passano bene”, dice
Adams-Hosking. Hanno un areale molto ampio nell’Australia orientale, sono animali riservati e vivono sugli alberi più alti. “Alcune popolazioni si stanno estinguendo localmente, ma altre sono in salute”.
I koala sono minacciati dallo sviluppo del territorio, dalla scarsa qualità del cibo (l’aumento di anidride carbonica nell’atmosfera ha ridotto l’apporto nutritivo delle foglie di eucalipto), dalla siccità, dagli attacchi da parte dei cani e dalla clamidia. Ovviamente, anche dagli incendi: in alcune aree andate a fuoco è possibile che le popolazioni di koala non si riprenderanno, “ma è troppo presto per dirlo. Serviranno anni di monitoraggio”, spiega Adams-Hosking.
Gli incendi hanno davvero distrutto l’80% dell’habitat dei koala?
No. Hanno un areale molto ampio che si estende lungo tutta la costa orientale. Gli incendi nel Nuovo Galles del Sud e nel Queensland hanno toccato circa un milione di ettari, dice Fisher (le stime arrivano a ipotizzare fino a 2,5 milioni) ma l’area in cui i koala possono vivere supera i 100 milioni di ettari.
Oltretutto, il fatto che un territorio sia stato colpito dagli incendi “non significa che è stato ‘distrutto’ e che non è più adatto a ospitare i koala”, spiega Grant Williamson, ricercatore post doc che si sta specializzando in ecologia del paesaggio alla University of Tasmania.

I koala sono funzionalmente estinti?
“Funzionalmente estinto” vuol dire che una specie non conta più animali a sufficienza per poter mettere al mondo nuove generazioni o avere un ruolo nell’ecosistema. Gli incendi hanno ucciso molti koala “ma non abbastanza da cambiare il loro status come specie”, rassicura Fisher.
È probabile che i titoli sensazionalistici sulla loro estinzione si riferiscano a un’affermazione fatta nel corso del 2019 da un gruppo conservazionista, già messa in discussione dagli scienziati. “Il koala è minacciato in alcune parti del suo areale ma non in altre”, commenta Diana Fisher, professoressa associata alla School of biological sciences della University of Queensland.
Per alcune popolazioni nelle zone colpite dagli incendi, soprattutto nella parte settentrionale del Nuovo Galles del Sud, l’impatto è stato certamente “catastrofico”, dice Adams-Hosking. Un terzo dei koala di quelle aree potrebbe essere morto. Ma altre popolazioni, ad esempio nello stato di Victoria, secondo Johnson non sono state sfiorate dagli incendi.

Cosa succederà ora?
“La situazione non è rosea per i koala, non lo era nemmeno prima degli incendi”, dice Adams-Hosking. Godono della protezione governativa e ucciderli è illegale, ma il loro habitat è molto vulnerabile. “Solo una piccola parte del loro areale è ufficialmente area protetta. Una parte quasi inesistente”. Il governo deve anteporre l’ambiente alla crescita economica, aggiunge l’esperta. “Finché non vi sarà un interesse da parte della politica - e in Australia non c’è - le cose non miglioreranno per i koala”.
Nel frattempo il Koala Hospital of Port Macquarie, circa 400 chilometri più a Nord di Sydney in una delle zone più colpite dagli incendi, è impegnato nel salvataggio e nelle cure dei koala. A oggi ne hanno accolti almeno 22, riporta il New York Times.
Adams-Hosking e David Bowman concordano che, oltre a proteggere il territorio, bisogna iniziare a far riprodurre e rilasciare in natura i koala. “Dobbiamo occuparci del problema e iniziare ad adattarci, conclude Bowman. “Se vogliamo i koala dobbiamo prenderci cura di loro. Dobbiamo entrare in azione”.

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3. Mihail Sebastian - Orasul cu salcimi

4. Ioan Slavici - Inchisorile mele

5. Gib Mihaescu -  Donna Alba

6. Liviu Rebreanu - Ion

7. Cella Serghi - Pinza de paianjen

8. Zaharia Stancu -  Descult

9. Henriette Yvonne Stahl - Intre zi si noapte

10.Mihail Sebastian - De doua mii de ani

11. George Calinescu Cartea nuntii

12. Cella Serghi Pe firul de paianjen…

Continuare

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