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Medioevo cruento. Il massacro di Visby (1361)

https://controhistoria.wordpress.com/2017/02/02/medioevo-cruento-il...

visby1La battaglia di Visby è stata combattuta nel 1361 vicino alla città di Visby sull’isola di Gotland, fra le forze del re danese e gli abitanti del paese di Gutnish. La storia parla chiaro: le forze del re danese furono nettamente vittoriose e la battaglia si risolse con un massacro. Il 22 luglio 1361, re Waldemar IV della Danimarca (Waldemar Atterdag) inviò un esercito di terra sulla costa ovest del Gotland. Gli abitanti del Gotland pagavano regolari tasse al re della Svezia, sebbene la popolazione di Visby fosse variegata e includesse russi, danesi e tedeschi.

Nel 1280, la città di Visby si era unita all’Alleanza di Wendish con Riga, Lübecca, Tallinn ed altri grandi centri abitati dall’Europa settentrionale, e ciò sancì un’ulteriore separazione di Visby dalla campagna di Gutnish. L’antagonismo fra i cittadini e gli “yeowmen” del paese di Gutnish si intensificò e questi ultimi furono sconfitti nella battaglia del 1288 malgrado l’aiuto dei cavalieri dall’Estonia.

Nel 1361 le truppe danesi avanzarono quindi verso Visby. Il primo giorno dell’invasione, furono combattute due schermaglie di poco conto su una terra paludosa fra gli agricoltori degli “yeoman” e l’esercito danese. Il giorno successivo, circa un migliaio di agricoltori furono barbaramente assassinati dopo essersi schierati e ammassati per la battaglia vicino al Myr di Fjäle.

L’esercito degli yeoman del Gutnish fu severamente battuto; talune stime parlano di un numero di vittime che potè arrivare fino alla cifra di 1800 contadini uccisi, mentre il numero dei feriti danesi rimane sconosciuto. Negli scavi archeologici di epoche a noi vicine sono stati ritrovati soltanto una coppia di oggetti che possono essere attribuiti ai soldati danesi, compreso una borsa e un’armatura ornata che appartengono entrambi ad un membro della famiglia di Roorda dalla Frisia. Questo comunque fornisce l’idea che le perdite fra i danesi furono poche.

Le sepolture grezze dopo la battaglia.

Le sepolture rapide nei campi di battaglia sono state la norma per centinaia di anni specialmente nelle battaglie del XIII, XIV e XV secolo. Una volta che i corpi erano spogliati delle loro armi, venivano successivamente gettati in un pozzo e immediatamente sotterrati.

visby3Nel 1340 Waldemar Atterdag era diventato re dei danesi e per svariati anni la popolazione delle isole baltiche stava sviluppando il commercio fra la Svezia e le province russe. Quando Waldemar optò per leggi sbagliate a scapito della propria popolazione cominciò un periodo di ringiovanimento e di espansione per la Danimarca. Si passò all’analisi delle varie province che nel passato erano state sottratte dagli svedesi alla Danimarca ed a chiedere la loro restituzione. Una volta riconquistata la Scania, Waldemar rivolse la sua attenzione al Baltico ed alla regione ricca e strategicamente importante del  Gotland.

Nel 1361 alla metà dell’estate si mosse per catturare l’isola di Oland e la sua fortezza a Borgholm. Il 22 luglio 1361 questa armata invase il Gotland a Vastergarn probabilmente a circa 15 miglia al sud di Visby. La battaglia più importante ebbe luogo alla palude di Fjale, luogo in cui l’esercito agricolo fu sconfitto e tenne l’ultima difesa proprio davanti ai portoni di Visby dove i contadini vennero trucidati.

Nel 1905 è stata rinvenuta una sepoltura di massa sull’isola di Gotland e durante gli anni successivi fino a 1928 almeno tre nuovi pozzi sono stati trovati. Gli ultimi pozzi sono stati individuati fuori dei portoni di Visby. È giusto far osservare che i commercianti ed i cittadini di Visby non furono impiegati nel combattimento; la capitolazione fu finalmente decisa dopo che i contadini erano stati letteralmente macellati. L’ironia della storia vuole che la nave che stava portando il bottino verso la patria danese affondasse durante il viaggio e questa battaglia non portò nessun beneficio.

I contadini trucidati furono spogliati di tutti i loro averi e di tutte le armi ed armature e poi furono gettati nei pozzi in cui furono sepolti. I resti di oltre 1185 esseri umani sono stati trovati nei pozzi scavati nel XX secolo ed alcune di queste caverne sono ancora inaccessibili.

visby2Dall’analisi dei crani e delle ossa ritrovate è stato possibile effettuare una campionatura sul tipo di orribili ferite che i contadini trucidati dovettero subire. Le lesioni inflitte a causa delle scarse protezioni in dotazione ai contadini hanno dimostrato quanto orribile sia stata la battaglia. Queste lesioni sono state divise in tre categorie principali. Sono state campionate 456 ferite con prova visibile di uso delle armi di taglio, quali spade ed asce. Almeno 126 ferite provenivano dalle armi perforanti quali le frecce, lance e “le stelle del mattino” che erano armi micidiali formate da una palla di legno fissata con le punte del metallo ad una breve maniglia con una catena e queste furono usate con estrema violenza contro la testa e la schiena degli avversari. C’era inoltre un buon numero di lesioni provocate dal macete e dal martello da guerra. Queste ultime armi erano spesso usate spesso per finire il ferito.

battle-visbyLe ferite di taglio sono state divise in due gruppi; quelle che hanno fatto rilevare soltanto un incisione dell’osso e quelle che realmente hanno mostrato la divisione netta dell’osso che erano almeno 29. In più di un caso, si è riscontrato che un colpo teso sferrato con una spada era stato rivolto verso le gambe superiori, arti che erano stati immediatamente trafitti di netto. I martelli da guerra erano ripetutamente usati per infliggere ferite mortali ai contadini, alcuni dei quali si erano visti spaccare il cranio in due con un colpo solo. Alcuni crani rinvenuti mostrano che furono trafitti anche da più frecce contemporaneamente che provocarono la morte istantanea. In questi casi il martello veniva utilizzato per finire i feriti che erano stati colpiti in precedenza da frecce mentre agonizzavano a terra. Già nella battaglia di Crecy l’uso degli arcieri fu intensivo e nella battaglia di Visby si mischiò la crudeltà delle mazze ferrate alla capacità dell’attacco con le frecce.

A seguito della battaglia devastante, i cittadini di Visby decisero di capitolare per evitare ulteriori perdite. Per conservare la città dalla distruzione donarono un gran numero delle loro ricchezze a re Waldemar. Questa estorsione dei contributi non è storicamente certa e gli eventi sono poco chiari. Malgrado il pagamento, i danesi saccheggiarono comunque parecchi chiese e monasteri. Re Waldemar nominò degli “sceriffi” per governare Visby e solo un anno aggiunse ufficialmente “Re del Gotland” ai suoi molti titoli.

Quando Albert, re di Svezia ricevette la corona svedese reclamò immediatamente il Gotland come componente dei suoi domini e detenne l’isola almeno fino al 1369; la presenza danese in quella zona non fu sufficientemente forte poiché il Gotland ritornò rapidamente e facilmente alla corona svedese. L’isola sarebbe stata oggetto di una furiosa disputa tra il Casato dei Mecklenburg e la corona danese fino al 1376, anno in cui la regina Margareta (la figlia del re Waldemar) reclamò ufficialmente l’isola per la Danimarca. Nel 1389 Re Albert fu sconfitto in una guerra civile, in cui Margareta dette sostegno ai ribelli e fu costretto ad abdicare. Il Gotland e la sua capitale Visby furono quindi preda di un’organizzazione di pirati, chiamati “i fratelli del Victual”; questi resistettero fino al 1408 quando l’ultimo discendente del Casato dei Mecklenburg ed i pirati suddetti furono cacciati per sempre.

Fonte:

http://homepage.ntlworld.com/peter.fairweather/docs/visby.htm (traduzione a cura di B.R.)

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