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L’Associazione Mozart Italia dopo la festa dei 25 anni ha portato a termine il concorso AudiMozart e si è battuta contro la chiusura dell’European Union Youth Orchestra




di Gaetano Santangelo

Grazie all’impegno e all’entusiasmo di alcuni visionari mozartiani, a Rovereto, venticinque anni fa, si concretizzò il sogno, auspicato in un breve saggio dal grande critico Massimo Mila, di dar vita a una sorta di club dedicato al grande salisburghese. Nacque l’Associazione Mozart Italia. Nessuno avrebbe potuto immaginare che, dopo 25 anni, si potessero contare ben trentotto filiali in tutt’Italia, una in Russia e tre in Giappone, mentre altre si stanno costituendo nel nome di Mozart.

La coincidenza del concorso biennale AudiMozart e la recente minaccia della chiusura dell’EUYO (European Union Youth Orchestra) hanno portato in prima pagina su alcuni quotidiani il nome dell’associazione roveretana. È stata l’occasione per rivolgere alcune domande al presidente Arnaldo Volani.

Non a tutti capita di poter festeggiare una ricorrenza come questi 25 anni dell’AMI, con il regalo che il Ministro Franceschini ha fatto alla comunità internazionale. Considerate le difficoltà e la lentezza con cui si muove la macchina della politica ci vuole raccontare com’è avvenuto questo miracolo?
«Sì, davvero un miracolo! Credo che Mozart e Claudio Abbado siano intervenuti dall’ aldilà per sostenere la nostra Associazione, nel suo 25° anniversario dalla sua costituzione, promotrice della petizione a favore dell'orchestra EUYO.
Infatti, fortunatamente, il Ministro Franceschini era in visita a Bolzano il 29 maggio, anche per incontrare il nuovo sindaco Renzo Caramaschi, il quale era amico inseparabile del Maestro Claudio Abbado e in quegli anni, in qualità di city manager, concesse alle orchestre giovanili l'ospitalità in “residenza”.
Ma la cosa più interessante è stata la presenza a Rovereto  del fratello di Claudio Abbado,  il M°  Marcello Abbado, Presidente e ideatore del Concorso Internazionale AudiMozart, promosso e sostenuto dalla nostra Associazione Mozart Italia (AMI), che mi ha offerto lo spunto per predisporre la Petizione da inviare al Presidente Europeo Martin Schulz, al  Ministro Franceschini e all'Alto rappresentante per gli affari esteri della UE Mogherini, al fine di salvare l’ Orchestra EUYO fondata da Claudio Abbado nel 1976 (40 anni fa.) 
La petizione è stata firmata da molti musicisti e nostri associati, in primis da Marcello Abbado con tutta la giuria AudiMozart.
Come detto, la coincidenza che il ministro Franceschini fosse presente lunedì a Bolzano e che ieri avesse la riunione dei ministri alla cultura europei, è stata di fatto una cosa straordinaria per la tempistica ed ha fatto sì che i ministri presenti decidessero per la salvezza dell’ Orchestra EUYO  all'unanimità; merito soprattutto della richiesta partita dall'Italia. 
Anni fa ho avuto molte occasioni per incontrare il M° Claudio Abbado, collaborando anche alla realizzazione di un ciclo di programmi per l’home video dedicato alle orchestre giovanili europee, EUYO compresa, realizzando, con sua grande soddisfazione, una collana home video, trasferendo diritti televisivi in diritti home video».

Si è appena conclusa l’ottava edizione del Concorso Audi Mozart. Come in tutti i concorsi ci sono vincitori e vinti. Generalmente si giudica un concorso dal valore dei vincitori. Ma non pensa che sia invece importante conoscere anche il livello degli altri partecipanti per valutare meglio il valore di chi vince? Qual è il suo giudizio?
«Il Concorso Internazionale AudiMozart 2016 (8^ edizione) si è svolto con ben 102 partecipanti provenienti da molte nazioni; l'aspetto artistico qualitativo è stato, a detta della stessa Giuria, molto alto come pure quello dei partecipanti in tutte le categorie: Oboe, Flauto, Corno, Fagotto e Clarinetto.
La Giuria, durante le finali, ha impiegato molto tempo per assegnare i primi premi, data la considerevole qualità dei partecipanti.  A detta di questi ultimi, il Concorso è riconosciuto tra i migliori al mondo e le Orchestre come pure i Conservatori e le Scuole di alto perfezionamento avvisano in bacheca, esponendo il bando di ogni edizione, nella speranza che i loro studenti possano partecipare e vincere, guadagnandosi ingaggi sia come solisti che in orchestre importanti internazionali! 
La giuria di quest'anno era costituita dai Maestri Marcello Abbado, presidente e ideatore del concorso, Peter Lukas Graf per il flauto, Nilo Caracristi per il corno, Giancarlo Guarino direttore d’orchestra e giudice permanente, Dimitri Ashkenazy per il clarinetto, Stefano Canuti per il fagotto, Viola Wilmsen per l'oboe. Viola Wilmsen è stata, tra l’altro, la vincitrice del concorso AudiMozart 2006, ottenendo subito dopo, l'ingaggio presso i Berliner Philarmonicher come solista e nella sezione Ensemble di fiati.
Tutti i vincitori del Concorso delle otto edizioni sono stati chiamati da orchestre internazionali, comprese orchestre giapponesi, nonché l'orchestra Haydn di Bolzano e Trento che si è sempre prestata a eseguire il Galà dei vincitori a conclusione del Concorso stesso».

Grazie all’AMI a Rovereto sono passati artisti di grande importanza, ma so che una delle maggiori e più importanti attività è rivolta ai giovani. Quali sono le più seguite?
«La nostra Associazione chiama sì artisti importanti ma considera determinante seguire le giovani generazioni per permettere loro di integrarsi nella nuova Europa con la musica, linguaggio universale che unisce i popoli.
Alcuni nomi di artisti internazionalmente noti che abbiamo ingaggiato sono: Vladimir Ashkenazy, Stefano Bollani, Alexander Lonquich, Bruno Canino, Antonio Ballista,  Chris Jarrett, Francois-Joel Thiollier, Lazar Berman, Salvatore Accardo, Uto Ughi, Giovanni Sollima, Sandor Vegh, già nostro direttore artistico per 6 anni, Rudolf Buchbinder e molti altri.
Il progetto "Mozart Boys&Girls" nato all'interno della nostra Associazione 10 anni fa, ha avuto origine da un'osservazione che feci in un incontro internazionale dei mozartiani a Salisburgo, quando mi resi conto che l'età dei presidenti mozartiani delle varie associazioni sparse nel mondo era abbastanza alta e un po' agée erano anche gli artisti al seguito. 
Mi son detto che questa situazione doveva cambiare e cosi con la prof.ssa Marvi Zanoni, membro del direttivo AMI e responsabile del progetto fin dalle origini, abbiamo pensato di dar vita a questa idea in favore dei giovani e devo dire con orgoglio che, nei vari anni, abbiamo portato sui palcoscenici d’ Europa i nostri Mozart Boys&Girls con grande successo. 
La Fondazione del Mozarteum ha apprezzato molto questo cambio generazionale, copiandone anche la formula.
Ora molti genitori partecipano con i loro figli ai nostri concerti e tante famiglie iscrivono i ragazzi ai corsi musicali di perfezionamento con i nostri insegnanti coordinati dalla prof.ssa Zanoni».

Qual è il bilancio di questi primi 25 anni ? 
«Credo di poter affermare con orgoglio che il bilancio di questi 25 anni è lusinghiero.  Con passione e tenacia ho costituito 38 sedi AMI in Italia, 1 a S. Pietroburgo e tre in Giappone (Tokyo, Hokkaido e Osaka).
Ogni anno produciamo con AMI Rovereto circa 60 manifestazioni tra concerti e convegni, Tafelmusik e concerti dei Mozart Boys&Girls (in Germania, Polonia, Repubblica Ceka e conservatori dell'alta Italia) oltre agli incontri con scuole musicali e medie.
Con le nostre Associazioni mozartiane italiane collaboriamo per far nascere i progetti dei Mozart Boys&Girls presso le loro sedi e, con successo, ospitiamo i loro giovani talenti segnalandoli anche alla Fondazione Amadeus per la circuitazione nazionale.
Sono già nate varie orchestre giovanili tra le nostre associazioni italiane, in particolare, oltre a Rovereto, a Trieste e Benevento con collaborazioni delle stesse sviluppate in USA e Cina».

E i prossimi?
«Abitiamo in Italia e sappiamo, come tutti,  che qui è nata la musica e ne siamo orgogliosi; siamo la culla della cultura Internazionale, ma credo che se  ci fosse una politica più sensibile e attenta ai valori importanti per l’ uomo, la Musica e l’ Arte sarebbero maggiormente considerate.
La nostra determinazione, come Associazione no profit che vive di volontariato, ci porta a dover essere creativi ogni giorno per affrontare le difficoltà nel portare avanti questi progetti. Fortunatamente viviamo in una Provincia Autonoma che, nonostante il taglio dei contributi, ci permette ancora di realizzare i sogni che con passione desideriamo realizzare: certo, mi chiedo come possano concretizzare i loro sogni le altre sedi AMI italiane che vivono tremendamente la crisi internazionale degli ultimi anni e sono ignorate dalla politica .
Comunque è nostra intenzione vedere il futuro in modo positivo e affrontare i problemi giornalmente, confidando negli sponsor che ancora riusciamo a trovare nonostante i tempi avversi.
Vogliamo continuare con l'allargamento delle sedi AMI italiane e di altri Paesi europei, potenziando il network mozartiano legato alla Stiftung Mozarteum Salzburg che ad oggi conta circa 120 associazioni in tutto il mondo»

- See more at: http://www.amadeusonline.net/interviste/2016/l-ami-non-si-ferma#sth...

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