altmarius

cultură şi spiritualitate

Fare la spesa nel Medioevo, tra lussi e necessità

Nelle fiere e nei mercati delle grandi città medievali si poteva trovare praticamente di tutto, se si aveva denaro per pagare


Un poeta francese del XIII secolo, Guillaume de Villeneuve, ha raccontato la sua esperienza nel passeggiare un giorno per le strade e i mercati di Parigi, dove a ogni passo commercianti e negozianti gli offrivano i prodotti più diversi, da pane, frutta e vino fino a scarpe, indumenti e mobili. «Il numero di mercanzie in vendita è tanto considerevole che non riesco a smettere di spendere, e se comprassi anche solo un esemplare di ogni specie consumerei tutta la mia fortuna. Così ho dilapidato il poco che avevo e la povertà mi tormenta. Ho venduto anche i miei abiti, i piaceri della gola mi hanno spennato e ora non so che ne sarà di me, né dove andare».

Nel Medioevo, infatti, esistevano già casi di acquirenti compulsivi incapaci di resistere al canto delle sirene dei prodotti in offerta. Nei villaggi si allestiva solo un mercato settimanale, in cui venivano messi in vendita soprattutto prodotti locali. Lo frequentavano soprattutto contadini che compravano o scambiavano prodotti alimentari e attrezzi di prima necessità. Nelle grandi città invece l’offerta era notevolmente più varia: negozi permanenti e commercianti specializzati, grandi fiere e mercati periodici, venditori ambulanti che percorrevano senza sosta le strade: tutti loro offrivano una vastissima gamma di prodotti per ogni necessità e per tutte le tasche.

Acquirenti e venditori alla fiera medievale di Gand. Dipinto a olio di Félix de Vigne. XIX secolo. Museo di Belle Arti, Gand

Acquirenti e venditori alla fiera medievale di Gand. Dipinto a olio di Félix de Vigne. XIX secolo. Museo di Belle Arti, Gand

Foto: BRIDGEMAN / ACI

Odori e suoni

Qualsiasi grande città commerciale dell’Europa medievale era infestata da odori – come quello dei mattatoi, che aveva fama di essere il peggiore di tutti –, e da rumori e brulichii incessanti: il chiacchierio delle persone, i versi di animali da soma e da cortile, cani, carri, artisti di strada, mendicanti, campane, predicatori e, soprattutto, i banditori che annunciavano assemblee municipali o editti del sovrano, i venditori che magnificavano i propri articoli. Gli annunci erano sonori e le offerte venivano gridate. In mezzo a tutto questo frastuono, che generava non poche dispute, si vendeva e si comprava.

I prodotti in vendita erano di ogni genere: pelli, stoffe, ceramiche, articoli in legno e ferro, frutta, legumi, ortaggi, cereali, pane, birra, liquori, erbe medicinali, derivati animali e, in alcuni luoghi, pesce. Più o meno come ai giorni nostri, gli articoli più costosi e pregiati erano l’olio e il vino, i funghi, le lane finissime, i profumi, le spezie e lo zucchero. Tutti questi prodotti potevano essere acquistati nei mercati o nelle fiere, ma anche direttamente nei laboratori degli artigiani: falegnami, sarti, orafi. Questi si raggruppavano in base al loro mestiere nelle strade che prendevano il nome della corporazione predominante. Macellai e pescatori furono i primi a differenziare, per ragioni d'igiene, uno spazio per la vendita e uno per lo stoccaggio dei prodotti, che normalmente corrispondeva a un capannone. Questa struttura a due piani si trasformò gradualmente nel modello di negozio medievale. La parte superiore, destinata a magazzino, laboratorio o abitazione dell’artigiano o commerciante – a volte le tre funzioni insieme – spesso era aggettante. Era comune in questi casi la presenza di una botola nel pavimento della parte in aggetto che permetteva al padrone di affacciarsi quando i clienti suonavano il campanello. Alcune di queste botole sono ancora visibili negli edifici di epoca medievale.

Negozio di un bottegaio. Capitello del XII secolo. Museo d’arte, Modena

Negozio di un bottegaio. Capitello del XII secolo. Museo d’arte, Modena

Foto: Erich Lessing / Album

Alla fine del Medioevo i negozi erano locali relativamente piccoli, di solito in affitto, e si affacciavano ai lati delle strade centrali della città. Gli articoli venivano venduti attraverso una finestra che fungeva anche da vetrina, come si può vedere in alcune illustrazioni d’epoca di alcuni negozi, soprattutto di panifici. D'altronde in alcuni casi si poteva anche accedere ai negozi, che avevano il pavimento solitamente rivestito di piastrelle e una vetrina parallela alla parete nella quale erano esposti in bella mostra la maggior parte dei prodotti in vendita. Le finestre di vetro, e con queste le vetrine, si diffusero solamente a partire dal XVIII secolo.



Erbe, funghi e radici: l'incolto nel Medioevo

LEGGI ANCHE

ERBE, FUNGHI E RADICI: L'INCOLTO NEL MEDIOEVO



Non perderti nessun articolo! Iscriviti alla newsletter settimanale di Storica!

Mercati coperti

Insieme con i negozi al dettaglio, nelle grandi città si trovavano anche mercati permanenti. Essi erano situati nei quartieri centrali, vicino alla chiesa o al municipio, o nelle periferie della città quando occupavano molto spazio. Le amministrazioni pubbliche crearono costruzioni stabili a protezione dei commercianti, prima in legno e successivamente in pietra. Per esempio, seguendo il modello delle Halles di Parigi, nel 1282 venne eretto a Londra un mercato in pietra coperto, The Stocks, che fra il 1406 e il 1411 fu sostituito da una struttura di pietra di tre piani. Al livello inferiore vennero collocati i negozi di alimentari, mentre i due piani superiori erano riservati a coloro che commerciavano tessuti e all’alloggio per le persone di passaggio nella città.

La copertura parziale o totale di un mercato favoriva la conservazione dei prodotti in vendita. I portici proteggevano da vento, pioggia e neve, favorendo il passeggio degli acquirenti, oltre a permettere di esporre i prodotti. Altre coperture erano costituite da tende o persiane. La copertura fissa agevolava inoltre il lavoro di tutti coloro che lavoravano con la carta: non solo i venditori di manoscritti, ma anche i funzionari che vegliavano sulla regolarità del commercio, i primi banchieri e gli intermediari.

Pescheria del XIV secolo. Miniatura tratta dal Tacuinum Sanitatis

Pescheria del XIV secolo. Miniatura tratta dal Tacuinum Sanitatis

Foto: Prisma / ALBUM

Curiosità: nelle città distanti dalla costa, come Parigi, le autorità municipali controllavano che il pesce fosse venduto fresco, lo stesso giorno in cui arrivava. Perciò, a fine giornata i pescatori dovevano buttare gli avanzi nel fiume, tagliati a pezzi affinché nessuno potesse recuperarli.  

La coesistenza di spazi aperti e chiusi, temporanei e permanenti, finì per definire l’essenza dei mercati. Vi erano punti per bere e mangiare rapidamente – pasticci, stufati, dolci –, come pure averne e altri luoghi dove venditori e clienti potevano bere, rifocillarsi e dormire. I mercati erano insomma luoghi di commercio e di relazione sociale allo stesso tempo.

Le grandi fiere

Una cosa che non poteva mancare nei mercati medievali era la gogna, ovvero, il luogo dove venivano esposti i piccoli e medi delinquenti, così come i resti dei giustiziati, fra cui i ladri che si aggiravano costantemente tra le bancarelle e che, se pizzicati, venivano impiccati seduta stante. Esposti nelle ore di maggiore affluenza di pubblico, erano fatti oggetto di insulti e burle e divenivano bersaglio di zolle di fango, immondizia, cibo avariato. Le autorità proibivano solo che li si colpisse con pietre o con oggetti appuntiti.

Infine, le città di una certa importanza potevano contare a loro volta su fiere e mercati organizzati periodicamente. Nel XIII secolo a Parigi si tenevano tre di questi mercati: quelli di Champeaux e di Saint-Germain e la fiera di Lendit. Quest’ultima, che durava 14 giorni, dall’11 al 24 di giugno, era la più importante. Il sovrano obbligava tutti i commercianti di Parigi a parteciparvi e questi vi si recavano in processione guidati dal clero di Notre Dame. Come diceva una poesia dell’epoca: «Che Dio guardi dai pericoli / tutti i buoni mercanti / che posseggono grandi ricchezze. / Che Dio li favorisca tutti!».

Affresco del Castello di Issogne, Valle D'Aosta. XV secolo

Affresco del Castello di Issogne, Valle D'Aosta. XV secolo

Foto: Bridgeman / ACI

Vizualizări: 16

Adaugă un comentariu

Pentru a putea adăuga comentarii trebuie să fii membru al altmarius !

Alătură-te reţelei altmarius

STATISTICI

Free counters!
Din 15 iunie 2009

209 state 

(ultimul: Eswatini)

Numar de steaguri: 273

Record vizitatori:    8,782 (3.04.2011)

Record clickuri:

 16,676 (3.04.2011)

Steaguri lipsa: 33

1 stat are peste 700,000 clickuri (Romania)

1 stat are peste 100.000 clickuri (USA)

1 stat are peste 50,000 clickuri (Moldova)

2 state au peste 20,000  clickuri (Italia,  Germania)

4 state are peste 10.000 clickuri (Franta, UngariaSpania,, Marea Britanie,)

6 state au peste 5.000 clickuri (Olanda, Belgia,  Canada,  )

10 state au peste 1,000 clickuri (Polonia, Rusia,  Australia, IrlandaIsraelGreciaElvetia ,  Brazilia, Suedia, Austria)

50 state au peste 100 clickuri

20 state au un click

Website seo score
Powered by WebStatsDomain

DE URMĂRIT

1.EDITURA HOFFMAN

https://www.editurahoffman.ro/

2. EDITURA ISTROS

https://www.muzeulbrailei.ro/editura-istros/

3.EDITURA UNIVERSITATII CUZA - IASI

https://www.editura.uaic.ro/produse/editura/ultimele-aparitii/1

4.ANTICARIAT UNU

https://www.anticariat-unu.ro/wishlist

5. PRINTRE CARTI

http://www.printrecarti.ro/

6. ANTICARIAT ALBERT

http://anticariatalbert.com/

7. ANTICARIAT ODIN 

http://anticariat-odin.ro/

8. TARGUL CARTII

http://www.targulcartii.ro/

9. ANTICARIAT PLUS

http://www.anticariatplus.ro/

10. LIBRĂRIILE:NET

https://www.librariileonline.ro/carti/literatura--i1678?filtru=2-452

11. LIBRĂRIE: NET

https://www.librarie.net/cautare-rezultate.php?&page=2&t=opere+fundamentale&sort=top

12.CONTRAMUNDUM

https://contramundum.ro/cart/

13. ANTICARIATUL NOU

http://www.anticariatulnou.ro

14. ANTICARIAT NOU

https://anticariatnou.wordpress.com/

15.OKAZII

https://www.okazii.ro/cart?step=0&tr_buyerid=6092150

16. ANTIKVARIUM.RO

http://antikvarium.ro

17.ANTIKVARIUS.RO

https://www.antikvarius.ro/

18. ANTICARIAT URSU

https://anticariat-ursu.ro/index.php?route=common/home

19.EDITURA TEORA - UNIVERSITAS

http://www.teora.ro/cgi-bin/teora/romania/mbshop.cgi?database=09&action=view_product&productID=%20889&category=01

20. EDITURA SPANDUGINO

https://edituraspandugino.ro/

21. FILATELIE

 http://www.romaniastamps.com/

22 MAX

http://romanianstampnews.blogspot.com

23.LIBREX

https://www.librex.ro/search/editura+polirom/?q=editura+polirom

24. LIBMAG

https://www.libmag.ro/carti-la-preturi-sub-10-lei/filtre/edituri/polirom/

25. LIBRIS

https://www.libris.ro/account/myWishlist

26. MAGIA MUNTELUI

http://magiamuntelui.blogspot.com

27. RAZVAN CODRESCU
http://razvan-codrescu.blogspot.ro/

28.RADIO ARHIVE

https://www.facebook.com/RadioArhive/

29.IDEEA EUROPEANĂ

https://www.ideeaeuropeana.ro/colectie/opere-fundamentale/

30. SA NU UITAM

http://sanuuitam.blogspot.ro/

31. CERTITUDINEA

www.certitudinea.com

32. F.N.S.A

https://www.fnsa.ro/products/4546-dimitrie_cantemir_despre_numele_moldaviei.html

Anunturi

Licenţa Creative Commons Această retea este pusă la dispoziţie sub Licenţa Atribuire-Necomercial-FărăModificări 3.0 România Creativ

Note

Hoffman - Jurnalul cărților esențiale

1. Radu Sorescu -  Petre Tutea. Viata si opera

2. Zaharia Stancu  - Jocul cu moartea

3. Mihail Sebastian - Orasul cu salcimi

4. Ioan Slavici - Inchisorile mele

5. Gib Mihaescu -  Donna Alba

6. Liviu Rebreanu - Ion

7. Cella Serghi - Pinza de paianjen

8. Zaharia Stancu -  Descult

9. Henriette Yvonne Stahl - Intre zi si noapte

10.Mihail Sebastian - De doua mii de ani

11. George Calinescu Cartea nuntii

12. Cella Serghi Pe firul de paianjen…

Continuare

Creat de altmariusclassic Dec 23, 2020 at 11:45am. Actualizat ultima dată de altmariusclassic Ian 24, 2021.

© 2024   Created by altmarius.   Oferit de

Embleme  |  Raportare eroare  |  Termeni de utilizare a serviciilor