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Ching Shih, la regina dei mari della Cina

Ching Shih si mise al comando di un'enorme flotta di oltre duemila navi quando suo marito morì in maniera poco clara. Al comando di questo grande esercito, e divenuta una temutissima leader pirata, Ching Shih saccheggiò e mise a ferro e fuoco porti e città, ma stabilì anche uno stretto codice di comportamento per gli appartenenti al suo equipaggio


La decisione non poteva essere rimandata. Zheng Yi, il pirata al comando della temuta Flotta della Bandiera Rossa, era morto ed era necessario sapere chi avrebbe preso il comando da quel momento. Quando l'equipaggio si fu riunito la vedova di Zheng Yi salì in coperta con indosso uno splendido abito da capitana ricamato con dragoni d'oro stagliati su seta rossa, blu e porpora. Rompendo il silenzio, si diresse alla ciurma: «Guardatemi, capitani, il vostro comandante era d'accordo con me. L'equipaggio più forte è quello che obbedisce ai miei ordini. È quello che ha conquistato più bottini. Credete forse che mi arrenderò davanti a un capo uomo? Mai!». Quel discorso segnò l'inizio della leggenda che avrebbe convertito Ching Shih nella piratessa più temuta che abbia mai solcato i mari della Cina.

Incisione tratta da "Storia dei pirati di tutte le nazioni". 1836

Incisione tratta da "Storia dei pirati di tutte le nazioni". 1836

Foto: Dominio pubblico

Da prostituta a Regina dei pirati

Nata nel 1775 nella provincia cinese di Canton, Ching Shih visse i suoi primi anni rubando e ingannando e facendosi chiamare Shih Yang o Cheng I Sao, fino a quando entrò a far parte del gruppo di prostitute di un bordello galleggiante. Gli storici cinesi affermano che Ching Shih era più alta delle donne del suo tempo e che la sua bellezza risaltava tra le altre. Era così bella che il capitano purata Zheng Yi, che aveva sequestrato diverse prostitute del bordello, la scelse per farla diventare la sua sposa. Una volta a bordo della temuta nave pirata, Ching Shih provocò Zeng Yi chiedendogli qualcosa di totalmente impensabile per le donne, e meno ancora per le prostitute: lo avrebbe sposato solo se questi avesse condiviso con lei la metà di tutti i bottini e il comando dei suoi uomini.

Ching Shih disse che avrebbe sposato Zheng Yi solo se questi avesse condiviso con lei la metà dei bottini e il comando dei suoi uomini

Negli anni seguenti i pirati si dedicarono a saccheggiare impunemente i villaggi della costa senza che l'esercito imperiale potesse fare nulla per impedirlo. Erano così pericolosi che venne raccomandato agli abitanti di bruciare i villaggi e trovare riparo nell'entroterra. Quella fu una decisione della quale l'Impero si sarebbe pentito per diverso tempo visto che Zheng Yi e Ching Shih smisero di prendere d'assalto villaggi di poveri pescatori per iniziare ad abbordare imbarcazioni, provocando ingenti danni su tutte le rotte marittime internazionali.

Nei sei anni che seguirono il matrimonio di Zeng Yi e di Ching Shih, la flotta passò dall'essere formata da duecento navi a diventare un autentico esercito di millecinquecento imbarcazioni. La coppia aveva messo a punto un piano perfetto che consisteva nell'unire tutti i pirati della zona in una specie di federazione, eliminando la concorrenza e ottimizzando i benefici. Era un esercito che non aveva rivali.

Ma nel 1807 Zheng Yi trovò la morte ai 42 anni d'età. Secondo Borges, nel suo Historia Universal de la Infamia, il pirata venne avvelenato con un piatto di bruchi cotto insieme al riso. Secondo altre fonti perse la vita in un naufragio provocato da uno tsunami mentre navigava al largo della costa del Vietnam.

Rispetta la legge o muori

Ching Shih era cosciente del fatto che, nonostante fosse la moglie di uno dei pirati più conosciuti e temuti dei mari della Cina, la sua condizione di donna la rendeva più vulnerabile. Per risolvere quel problema la prima cosa che fece fu sposare Chang Pao, il figlio adottivo del suo defunto marito, e, per sedare gli animi del suo equipaggio, lo nominò capo diretto delle truppe. Gli uomini consideravano Chang Pao il "legittimo" erede e quella soluzione contentò tutti. D'altra parte, Ching Shih si sarebbe occupata degli accordi commerciali e delle alleanze.

Ching Shih sposò Chang Pao, il figlio adottivo del suo defunto marito, e lo nominò capo delle sue truppe

Nelle società pirata questo tipo di accordi era abituale: quella che può sembrare una relazione incestuosa in realtà non era altro che un'alleanza per preservare quanto di buono era stato conquistato fino a quel momento. La scelta di Ching Shih si rivelò azzeccata: la flotta crebbe fino a diventare un mostro marino i cui tentacoli abbracciavano la Corea e arrivavano a lambire le coste della Malesia. Nessuna nave issava le vele senza che l'esercito di Madame Ching, com'era nota la piratessa, lo sapesse. Al culmine del suo potere, Ching Shih arrivò a contare su oltre settantamila uomini e circa duemila imbarcazioni divise in sei flotte, tutte governate da rigide norme di condotta. Colui che avesse osato disobbedire sarebbe andato incontro a sanzioni durissime, molte delle quali portavano inevitabilmente alla morte.

 'Navi attaccate dai Pirati'. 1808 circa

'Navi attaccate dai Pirati'. 1808 circa

Foto: The Print Collector/Heritage Ima

Secondo le leggi stabilite da Ching Shih, nessuno poteva stuprare le donne sequestrate nelle città o nei campi; allo stupratore sarebbe stata tagliata la testa. Se un uomo fosse sceso sulla terraferma per conto proprio, gli sarebbero state bucate le orecchie davanti a tutta la flotta; se avesse di nuovo violato questa norma, sarebbe stato condannato a morte. Era proibito impossessarsi di qualsiasi oggetto proveniente da bottini frutto di furto. Tutto veniva registrato e i pirati ricevevano due decimi; gli altri otto si conservavano nei magazzini comuni. Violare questa norma implicava la morte. Solo le donne belle venivano vendute; se un pirata comprava una prigioniera doveva trattarla come la sua sposa, con assoluto rispetto e senza usarle violenza. Non erano permesse nemmeno le infedeltà, punite anch'esse con la morte. Chi disobbediva a un ordine o recasse torti ai contadini che pagavano i tributi veniva punito con la pena capitale. I castighi erano immediati e non c'erano seconde possibilità.

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Arrivare a un accordo

L'imperatore Jiaquing non poteva sopportare che una donna stesse tenendo in scacco tutto il suo impero. Inviò il suo esercito, comandato dall'ammiraglio imperiale Kuo Lang, perché questi annientasse la flotta pirata. Ma invece di battere in ritirata, le navi di Ching Shih affrontarono le truppe imperiali. Dopo la battaglia, l'armata imperiale aveva perso sessantatre imbarcazioni e i rispettivi equipaggi, che si erano uniti a una delle flotte di Ching Shih dietro minaccia di morte. In preda alla disperazione, i comandanti imperiali chiesero aiuto alle armate inglesi e portoghesi affinché si unissero a loro nella lotta contro quell'esercito invincibile. Nei due anni successivi, battaglia dopo battaglia l'armata di Madame Ching continuò ad umiliare la coalizione creata con l'unico proposito di distruggerla. Non vedendo altra via d'uscita, l'Impero decise allora di offrire un'amnistia a Ching Shih perché questa abbandonasse la pirateria.

Jiaqing, imperatore della dinastia Qing, che cercò di arrestare Ching Shih

Jiaqing, imperatore della dinastia Qing, che cercò di arrestare Ching Shih

Foto: Museo del Palazzo, Pechino

In un primo momento la donna rifiutò l'offerta. Ma un giorno del 1810 si presentò senza avvisare presso la sede del governo generale di Canton per discutere i termini dell'indulto. Per colei che credeva che i disertori dovessero essere puniti con la morte, esisteva solo un modo di ritirarsi con onore: doveva farlo insieme a tutta la sua flotta. Ching Shih non si presentò di persona davanti all'imperatore per firmare il suo indulto, ma per accordare quello del suo esercito al completo. In questo modo Ching Shih, la piratessa che non fu mai sconfitta, salvò sé stessa e tutti coloro che avevano lottato al suo fianco.

Dopo aver abbandonato la vita di saccheggi e arrembaggi, scelse di vivere a Canton, dove aprì un bordello e una casa di scommesse. Morì placidamente a 69 anni, avvolta quasi sicuramente da una narcotica nube d'oppio, ricordando gli anni in cui era stata il terrore dei mari della Cina.

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Creat de altmariusclassic Dec 23, 2020 at 11:45am. Actualizat ultima dată de altmariusclassic Ian 24, 2021.

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