di Mara Lacchè
Per il 48e anno consecutivo, il centro storico rinascimentale patrimonio mondiale dell'Unesco è tornato ad accogliere, nei dieci giorni dedicati al festival Urbino Musica Antica (16-26 luglio e 15 agosto 2016), interpreti e musicisti di rilievo internazionale, tutti impegnati in affascinanti percorsi musicali e didattici, dalla severità dell'Ars Antiqua all'opulenza del Barocco vocale.
Il concerto "...un solo cammino..." del 20 luglio 2016, ad esempio, ha proposto un intrigante itinerario tra "danze e improvvisazioni dalla Spagna all'America latina".
In una gremita Sala Raffaello, la chitarra barocca di Evangelina Macardi e l'arpa gesuititica e le percussioni (un cajón peruviano e un raft rattle, simile alla kayamba africana) del musicista paraguayano Lincoln Almada hanno letteralmente trascinato gli ascoltatori in uno sorprendente viaggio nel coacervo di stili e ritmi provenienti dalla Spagna, dall'Africa degli schiavi e dalla cultura guaranì che caratterizzano la produzione musicale del Sudamerica, dall'epoca dei sanguinari Conquistadores spagnoli alla metà del Settecento. Dal Messico del Codex Saldivar di Santiago de Murcia, al Cile della Passacalles por la D (dal Cifras Selectas de Guitarra), i brani per chitarra solista si sono alternati con quelli per i due strumenti come le musiche tradizionali del Venezuela (La partida) e del Paraguay (Gracias a la vida, Pajaro, Campana e Carreta, proposto come bis) o per la sola arpa gesuitica, come la paraguayana Isla Sac e la Rapsodia andina (Los Andes).
Si tratta di brani solitamente eseguiti con il flauto di pan, ma trascritti dallo stesso Lincoln Almada per l'arpa diatonica, di fattura viennese, ovvero quell'arpa gesuita, storicamente introdotta all'inizio del XVII secolo come strumento di evangelizzazione da parte della Compagnia di Gesù, e divenuta protagonista, attraverso i secoli, della musica tradizionale nelle terre guaranì. Dalla sensibilità della nota liutista argentina e dal virtuosismo e la capacità improvvisativa dell'arpista e percussionista, impegnato nella trasmissione delle tecniche strumentali, tuttora così viva nella cultura latinoamericana, è scaturito un concerto emozionante, accolto con entusiasmo da un pubblico composto da ascoltatori affezionati ma anche dagli artisti docenti e dagli allievi dei tradizionali corsi di musica antica.
Anche in questa edizione, l'«aspero sito» con la magnifica «città in forma de palazzo» voluta da Federico da Montefeltro e descritta da Baldassar Castiglione nel suo Il Cortegiano (1513-1524), ha catalizzato l'esperienza di interpreti e didatti interpreti, impegnati nello studio e nella trasmissione della prassi esecutiva "storicamente informata" e l'energia e l'entusiasmo di centinaia di allievi, dai diciotto a cinquant'anni, provenienti da tutta Europa, ma anche dall'America latina e dal Giappone.
I frutti di tali esperienze artistiche e umane, tanto intense quanto coinvolgenti, sono emersi nei concerti finali degli allievi.
A conclusione del festival (26 luglio 2016), la Sala Raffaello ha ospitato l'esecuzione di un programma dedicato al repertorio sacro romano seicentesco da parte dell'ensemble vocale e strumentale FIMA, con la direzione e la concertazione di Alessandro Quarta. Dal dixerunt impii, estratto dal Dialogo per la Settimana Santa (concertato a 12 voci in tre cori) di Abundio Antonelli al Dialogo di San Tommaso di Giovanni Francesco Anerio, dal Dialogo della Maddalena (dalleSacrae Concertationes, concertato per 8 voci) di Domenico Mazzocchi Antonelli al Tobiae oratorium di Francesco Foggia, il programma ha evidenziato le caratteristiche dello stile oratoriale, ovvero la polifonia per "cori spezzati", la festante solennità e quella ricerca degli "affetti" propri dell'opera.
Non un concerto dimostrativo, un saggio finale dei talentuosi allievi, quindi, ma una vera e propria catarsi", secondo le parole dello stesso Alessandro Quarta, docente presso i corsi internazionali urbinati fin da 2007: tale si è rivelato il concerto finale, significativo epilogo di un festival che ha raggiunto, anche quest'anno, i suoi obiettivi.
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