Alberto Savinio, pseudonimo di Andrea De Chirico (1891-1952), fratello minore di Giorgio, era un inestricabile intreccio di talenti: magistrale pittore, musicista inquieto, scenografo e costumista raffinato, cronista teatrale esilarante e feroce, magnifico narratore. In ciascuna arte, visionario, irriverente, paradossale.
«Chi ha visto le mie pitture, chi ha letto i miei libri, chi ha ascoltato la mia musica, sa che il mio unico compito è dare parole, dare forma e colori - e una volta era pure dare suoni - a un mio mondo poetico», così si autopresenta Alberto Savinio nel catalogo di una mostra milanese alla Galleria Il Milione nel 1940.
Il progetto Omaggio a Savinio - curato da NoMus per il Museo del Novecento dal 17 gennaio al 15 maggio 2017 - volge l’attenzione alla musica e soprattutto alla composizione, uno dei lati meno indagati della straordinaria vivacità intellettuale dell’artista. Vengono proposti concerti dal vivo, ascolti, proiezioni, conferenze e una piccola mostra a lui dedicata.
Rimasta vedova nel 1905, la mamma di Alberto e Giorgio De Chirico lascia con i figli la Grecia per permettere ad Alberto, al quale i maestri del Conservatorio avevano predetto un grande carriera come pianista e compositore, di continuare gli studi in un contesto di eccellenza. La scelta cade su Monaco di Baviera. La sosta in Germania sarà breve: l’Italia – con una parentesi parigina – adotta la famiglia De Chirico e Alberto vivrà tra Milano, Firenze, Ferrara, Roma, Torino.
Alla musica, Savinio si dedica in periodi diversi. Nel 1915, insoddisfatto dei risultati compositivi raggiunti, deluso dalla tiepida accoglienza dei suoi lavori, irrequieto e vorace di altre esperienze intellettuali, abbandona la composizione considerandola non adatta ad esprimere la propria poetica. Alla scrittura musicale torna una decina d’anni dopo, per una brevissima parentesi. Nel 1926 decide di allontanarsene ancora per dedicarsi alla pittura. Dopo la guerra però, nel 1946, torna alla composizione, la prima passione artistica della sua vita e vi si dedica con rinvigorito spirito creativo. Proprio nel pieno della attività, mentre si appresta a mettere in scena l’opera Cristoforo Colombo, Alberto Savinio muore a Roma di infarto nel 1952 .
PROGRAMMA DEGLI EVENTI
17 gennaio 2017
Ore 17,00 Sala Rampa del Museo del Novecento: Inaugurazione della mostra che concentra in un piccolo spazio i tanti e diversi aspetti della vita e dell’arte di Alberto Savinio e il contesto in cui lavorò, dalla Parigi di Apollinaire, ai balletti russi, a Stravinskij, ai teatri italiani che lo ospitarono. Sono esposti locandine del Teatro alla Scala di Milano, bozzetti di scena e figurini e costumi creati per le sue opere o per quelle di Stravinskij e Offenbach.
Ringraziamo per la disponibilità il figlio Ruggero Savinio, che sarà presente all’inaugurazione, e per la collaborazione Rai Teche, Teatro alla Scala, e Archivio Storico Ricordi
Ore 17,30 Sala Arte Povera del Museo del Novecento: concerto di Daniele Lombardi. Saranno eseguite pagine da Album 1914 e da Les chants de la mi-mort di Alberto Savinio
28 gennaio
ore 18,00 Associazione Massimo Salvio: proiezione del video documentario di Rai Teche, via Petitti 11, ingresso su invito
14 febbraio
ore 17,30 Sala Arte Povera del Museo del Novecento: lettura di pagine da Scatola Sonora di Alberto Savinio alternate ad esecuzioni del Milano’808Ensemble di brani musicali di autori francesi del periodo parigino
7 marzo
ore 15,00 Casa Boschi Di Stefano
concerto del pianista Vincenzo De Filpo. In programma: Les chants de la mi-mort di Alberto Savinio, introduzione di Marina Vaccarini. Visita guidata di Casa Boschi con particolare rilievo alle opere di Savinio che vi sono esposte. Via Giorgio Jan 15
14 marzo
ore 17,00 Piccolo Teatro, Chiostro Nina Vinchi, via Rovello 2
Alcesti di Samuele regia di Giorgio Strehler e La morte di Niobe proiezione del video regia di Filippo Crivelli. Intervengono Stefania Bruno, Emilio Sala, Luisa Curinga. Presenta Gaia Varon. Diretta radiofonica su RadioCemat
Altri eventi successivi in via di definizione
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