L’Associazione Mozart Italia è tra le più attive sul piano nazionale tanto da vantare, unica in Italia, 40 filiali. Un successo indissolubilmente legato al nome del grande salisburghese che nella sua breve vita toccò molte delle località che oggi possono vantarsi di essere sedi di promozione del repertorio classico con particolare attenzione, naturalmente, a quello mozartiano. Ultima arrivata in questo singolare ma validissimo circuito musicale è la sede di Napoli.
La nascita della filiale napoletana è stata celebrata con lo spettacolo “261 ma non li dimostra” http://www.amadeusonline.net/news/2017/261-ma-non-li-dimostra che può essere senz’altro definito eccezionale. A renderlo particolarmente significativo non è stata solo la partecipazione dell’Orchestra e del Coro del Conservatorio San Pietro a Majella, che con attori e solisti raggiungevano il ragguardevole numero di 70 elementi, ma la presenza in sala di Roberto De Simone, al quale è stata tributata un’autentica standing ovation di cinque minuti, da un migliaio di persone che, avendo occupato tutti i posti disponibili della sala Scarlatti, si è dovuto accontentare delle scale e del porticato.
Abbiamo chiesto al presidente e fondatore, Antonino Calderone, di rilasciare alcune brevi dichiarazioni che illustrassero le finalità della neonata Associazione:
«La partecipazione del pubblico e il successo riscosso dalla serata è la conferma che questo esordio, affidato alla creatività e alla indubbia competenza di De Simone per celebrare Mozart e per offrire al pubblico partenopeo una lettura affatto nuova e alternativa del genio salisburghese, rivisitata e al contempo riattualizzata in modo effervescente ed incisivo, ha colto nel segno. Non poteva esserci connubio più significativo, perché l’opera di De Simone si sposa con gli intendimenti che sono alla base della stessa Associazione: cosa significa oggi celebrare Mozart, che senso ha oggi fare cultura, musica, nell’ambito della più squisita tradizione classica? Questi gli interrogativi a cui l’AMI Napoli intende dare una risposta, sapendo di operare in un contesto complesso e ricco di iniziative di tal genere, qual è quello partenopeo. Se pertanto, in qualità di presidente, ho inteso assumermi la responsabilità di portare avanti questa associazione è anche per testimoniare un modo ampio e variegato di fare cultura classica a Napoli, nel rispetto delle tradizioni, ma anche nell’intento di valorizzare l’innovazione e la cultura mediterranea di cui Napoli è stata e continua ad essere centro propulsore, capitale. Massimamente considerando che si tratta di un’Associazione no profit, che non riceve sussidi e che si basa sulla volontà dei soci fondatori e sull’adesione di nuovi sostenitori. Uno sforzo titanico, oggi più che mai, ma anche una sfida che esige entusiasmo e professionalità. “261 ma non li dimostra” l’ha dimostrato pienamente: nonostante l’inevitabile concomitanza di innumerevoli e ben altisonanti eventi, il pubblico ha risposto copioso, e la presenza di tanti giovani sta a significare che, appunto, Mozart non dimostra affatto i suoi anni, se sapientemente presentato, veicolato attraverso il tempo e consegnato alle nuove generazioni in tutta la sua complessità di uomo, musicista, genio. Non solo: l’obiettivo della Mozart è anche quello di valorizzare le eccellenze napoletane, sicché grazie al contributo delle personalità del presente, il patrimonio del passato deve costituire un’occasione per diffondere in Italia e all’estero anche la bravura dei nostri artisti. In tal senso costituisce senz’altro motivo di soddisfazione l’interesse dimostrato da associazioni italiane e straniere per questo spettacolo: è quello che si desiderava, e per noi addetti ai lavori un modo per fare sempre meglio per l’Associazione, per la cultura e per tutti coloro che vorranno aderire alla nostra iniziativa». (g.s.)
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