cultură şi spiritualitate
gennaio 4, 2019da romaeredidiunimpero
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Le Terme Romane
Le prime terme romane nacquero nelle vicinanze di sorgenti di acque calde o dalle accertate proprietà curative, ma è col passare del tempo, in particolare dall’epoca imperiale, che le terme iniziarono ad essere costruite anche all’interno dei centri abitati, e ciò grazie allo sviluppo delle tecniche di riscaldamento delle acque che si andarono via via evolvendo sempre più. Al riscaldamento delle acque provvedevano infatti i vari focolari posti negli ipocausti. Questo sistema di riscaldamento prevedeva la circolazione di aria calda, all’interno di cavità poste al di sotto della pavimentazione e delle pareti. L’ipocausato era alimentato da un grande forno che produceva aria caldissima che veniva fatta defluire in questi spazi vuoti, di circa 50 o 60 centimetri al di sotto del pavimento, e in tubi in laterizio che scorrevano lungo le pareti.
Le terme romane erano veri e propri monumenti, a volte risultavano talmente sfarzose da sembrare una piccola città all’interno di una città più grande, naturalmente questo tipo di terme erano frequentate dai patrizi, altre terme molto più ridotte e spartane erano invece a disposizione dei meno abbienti. Lo sviluppo tipico degli impianti termali era costituito da una successione di stanze, la prima delle quali era l’Apodyterion:
L’Apodyterion era il vestibolo principale per l’entrata, ma anche per l’uscita, delle terme romane, la prima sensazione che si aveva entrandovi era quella del disagio creata dall’altissimo tasso di umidità presente, esso era costituito da un vasto spogliatoio, arricchito da varie scaffalature o nicchie, dove gli avventori potevano riporre i propri indumenti ed effetti personali. Lasciare i propri effetti incustoditi alle terme poteva però non essere privo di rischi, è accertato da molte fonti che questi luoghi erano purtroppo molto frequentati dai ladri. Oltre che spogliatoio, l’Apodyterion poteva essere utilizzato anche come palestra nel quale gli avventori potevano svolgere esercizi ginnici per riscaldare la muscolatura. Il percorso proseguiva poi con l’entrata al Frigidarium
Nel Frigidarium i romani potevano fare bagni di acqua fredda per temprare l’organismo. Questo ambiente poteva essere di forma rotonda con una vasca al centro, ma molto più spesso era di forma rettangolare, e le piscine al centro potevano anche essere più di una, solitamente posizionato sul lato nord delle terme, il frigidarium era dotato di piccolissime finestrelle, che a malapena illuminavano l’ambiente, ma soprattutto non permettevano alla luce solare di scaldare l’acqua delle piscine. I più grandi Frigidari giunti fino ai nostri giorni sono quelli delle Terme di Caracalla e delle terme di Diocleziano a Roma. Si passava poi al Tepidarium.
Nel Tepidarium i romani che uscivano dai bagni di acqua fredda, si ritrovavano in un ambiente transitorio nel quale la temperatura era moderatamente più alta, grazie al passaggio di aria calda sotto la pavimentazione. In questo luogo l’acqua era, come lascia supporre lo stesso nome, tiepida, così da preparare il soggetto in questione ai bagni di acqua calda e alle saune.
Nel Calidarium si svolgevano i bagni in acqua calda e i bagni di vapore, all’epoca chiamati rispettivamente: “alveum” e “sudatio”. Il Calidarium solitamente veniva costruito sul lato sud della struttura, per sfruttare a pieno il calore del sole. Anche questo ambiente poteva essere dotato di una o più piscine, ma non è sicuro a quale temperature venivano portate le acque, certo è che se i romani portavano sandali con suole in legno, l’acqua non avrebbe probabilmente superato i 55 gradi.
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Le Terme Romane, resti delle terme di Fordongianus in Sardegna
Il percorso così come descritto non era certo tassativo, un romano era libero infatti di farlo anche in senso contrario, ma cosa utilizzavano per prendersi cura del proprio corpo? Una delle abitudini principali era quella di cospargere le acque termali con vini particolarmente speziati o con essenze profumate, per lavarsi usavano invece la pietra pomice o la cenere di faggio, ma erano molto usate anche l’argilla e l’olio d’oliva, quest’ultimo veniva poi rimosso con un piccolo attrezzo ricurvo, chiamato strigile. I romani che avevano terminato i bagni, potevano spostarsi in altri ambienti dove venivano praticati massaggi rigeneranti, praticati con oli ed essenze profumate. Ma non è tutto, le terme romane, almeno quelle più fastose, erano dotate di palestre, dove veniva praticato il gioco della palla, la lotta e vari esercizi ginnici, anche se va detto che i romani preferivano l’ozio all’esercizio fisico, biblioteche per la lettura, e addirittura negozi. I più pigri amavano stare ore seduti a bordo piscina conversando e programmando i propri affari. Molti Imperatori e personaggi importanti vollero costruire le proprie terme, è il caso di Agrippa e Nerone, oppure di Traiano che le costruì all’Esquilino o di Costantino al Quirinale.
Per concludere possiamo affermare che le terme romane non erano un luogo strettamente legato alla pulizia del corpo, bensì era un luogo dove si poteva fare sport, si facevano affari, si discuteva di politica e si poteva persino mangiare, insomma era da considerarsi quasi come una grande piazza, dove si facevano tanti incontri, ed è quindi facile immaginare la grande confusione che si poteva trovare una volta entrati.
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Creat de altmariusclassic Dec 23, 2020 at 11:45am. Actualizat ultima dată de altmariusclassic Ian 24, 2021.
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