Giunti dall’Oriente, i Magi alla fine hanno consegnato i loro doni. Dormono, sfiniti. Nella notte, però, un angelo li sveglierà per sussurrare loro una raccomandazione nota a tutti, e anche per metterli alla prova.
Ad Autun, in Borgogna, uno dei capitelli della grande chiesa di St-Lazare dice il senso vero dell’apparizione. Sarà volato nei sogni dei Magi, l’angelo, per dire loro di non tornare da Erode il cattivo, e di far rotta verso casa percorrendo altre strade ed evitando la città del re; così vuole la tradizione e così, certamente, sarà accaduto. Ma l’angelo scolpito da Gislebertus – guardate – indica la stella, mentre sveglia i Magi. Come mai? Non li invita certo a seguirla, nel viaggio di ritorno: nessun sapiente può immaginare una cometa che torna anche indietro. E la stella non ha più la coda. E’ ferma, è un fiore. E allora? Perché l’angelo punta il dito verso di lei?
“Il pensiero ancora tutto preso dalla loro avventura, i Magi riposano – scrive Raymond Oursel – stesi l’uno accanto all’altro, con le tre teste sullo stesso guanciale. Un angelo dal viso efebico mostra, con l’indice alzato, la stella, e con l’altro indice sfiora appena il dito del re mago più vicino che si sveglia e si turba; il suo compagno apre appena un occhio, il terzo, sfinito dalla fatica, dorme profondamente”.
La domanda dell’angelo è semplice. Chiede: “Ora che avete visto il Dio fatto uomo in un bimbo, seguirete nella vostra vita la sua stella?”. E la risposta è altrettanto chiaramente scolpita nel marmo di Autun: anche tra le teste coronate e sagge c’è chi vede e poi crede, c’è chi forse si converte solo a metà, e infine c’è chi, pur avendo visto, dimentica molto molto in fretta.
Quello dedicato al risveglio dei Magi è uno degli splendidi capitelli conservati nella Sala Capitolare della chiesa di St-Lazare, posta al centro della storica città di Autun, in Borgogna.
Nella grande aula, insieme a questo pezzo mirabile, sono stati trasferiti una decina di altri capitelli, tra i più belli scolpiti da Gislebertus per la chiesa di St-Lazare, tra cui la Fuga in Egitto, l’Adorazione dei Magi, Caino ucciso dalla freccia e l’Impiccagione di Giuda. Al loro posto, nella grande basilica sono state collocate copie.
Nella Sala Capitolare – vi si accede dalla cappella laterale destra a fianco del coro – gli splendidi capitelli possono essere ammirati da vicino, ed offrono una mirabile occasione di osservare nei dettagli il prodotto del lavoro dello scultore romanico, e di uno dei più grandi tra gli artisti del Medioevo.
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