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Il Duomo di Siena: un capolavoro di architettura gotica e le sue meraviglie

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 Il Duomo di Siena, capolavoro di architettura gotica, raccoglie tra le sue mura testimonianza dell’opera di alcuni tra i più brillanti artisti medievali e rinascimentali

È il principale edificio di culto di Siena: il suo profilo, riconoscibile anche da lontano, domina la città dall’alto ed è, assieme alla Torre del Mangia, il principale riferimento dello skyline della città toscana. Si parla del Duomo di Siena che, secondo la tradizione, venne originariamente edificato in sostituzione di una chiesa dedicata a Maria, eretta intorno al IX secolo su un tempio votivo per il culto di Minerva, e fu consacrato il 18 novembre 1179 da papa Alessandro III Bandinelli, originario di Siena. I lavori però non terminarono: si registra infatti, dal 1247 al 1268, la presenza dell’architetto e scultore Nicola Pisano come capomastro del cantiere, seguito poi dal figlio Giovanni che lavorò alla facciata dal 1284 al 1298, poi completata dall’architetto Camaino di Crescentino. Grazie al momento prospero economicamente per la città, nel 1339 venne progettato un ingrandimento del Duomo, con cui l’edificio preesistente sarebbe diventato il transetto della nuova cattedrale (il “Duomo Nuovo”), mentre la nuova facciata avrebbe coinciso con il battistero, costruito nel 1316. La piaga della peste si abbatté sulla città nel 1348, rallentando i lavori, dei quali è possibile ancora vedere ancora traccia nel cosiddetto "facciatone", che cessarono definitivamente nel giugno 1357. Oltre al corpo dell’edificio il complesso del Duomo si compone del campanile in stile romanico, innalzato sulle rovine della preesistente torre Bisdomini, e che venne completato nel 1313.

La facciata della cattedrale, in marmo bianco e serpentino di Prato, rispecchia l’articolazione interna suddivisa in tre navate, con tre portali inquadrati in archi a tutto sesto, sormontati da altrettante ghimberghe dove al centro sono collocati busti seicenteschi, e sulla cui sommità sovrastate da statue raffiguranti Angeli e sulla ghimberga centrale una statua della Vergine. La parte inferiore della facciata venne realizzata da Giovanni Pisano, a cui si devono le quattordici statue dei Profeti, Patriarchi, Sibille e Filosofi, che sormontano colonne, circondando tutto il perimetro del duomo. Le sculture, oggi conservate nel Museo dell’Opera del Duomo, sono scolpite a tutto tondo con estrema vivacità, e con un variegato corredo di gesti avanzano verso lo spettatore stringendo nella mano un cartiglio. Prestando attenzione alla visione dello spettatore, Giovanni realizzò le statue con le teste proiettate in avanti rispetto al corpo, così che la sporgenza delle parti inferiori non ne impedisse una visione ottimale.

L’esterno del Duomo di Siena
L’esterno del Duomo di Siena. Foto: Opera della Metropolitana di Siena

La facciata inferiore della cattedrale.
La facciata inferiore della Cattedrale. Foto: Francesco Bini

I portali e le ghimberghe
I portali e le ghimberghe. Foto: Miguel Hermoso Cuesta

La facciata superiore della cattedrale.
La facciata superiore della cattedrale. Foto: Francesco Bini

La parte superiore della facciata venne progettata da Camaino di Crescentino, tra il 1299 e il 1317, che realizzò tre cuspidi, di cui quella centrale ospita sotto di essa un grande oculo, dove si colloca una vetrata in cui è riprodotta l’Ultima Cena, opera di Pastorino Pastorini, visibile solo all’interno. I bellissimi mosaici, disegnati da Alessandro Franchi nel 1878 e fatti realizzare a Venezia, presentano nelle cuspidi laterali la Presentazione di Maria al Tempio e la Natività di Gesù, mentre al centro si ha l’incoronazione della Vergine. La facciata, di straordinaria bellezza, sarà modello per altre cattedrali gotiche, tra cui il coevo Duomo di Orvieto, a cui lavorò l’architetto senese Lorenzo Maitani, che nel 1322 venne consultato in merito all’ampliamento della cattedrale senese.

L’impianto interno della chiesa è a croce latina, a tra navate, scandite da campate rettangolari. Sopra il presbiterio si eleva la cupola, completata nel 1263, che poggia su sei pilastri ad esagono irregolare, mentre la lanterna venne progettata nel 1666 da Gian Lorenzo Bernini. Nella prima metà del Sedicesimo secolo si ebbe, ad opera di Domenico Beccafumi, un rimodellamento del presbiterio, che portò alla sistemazione attuale del Pulpito di Nicola Pisano. Capolavoro di architettura e scultura, venne realizzato tra il 1265 e il 1268, e perciò si colloca successivamente rispetto a quello realizzato dallo scultore per il Duomo di Pisa, da cui trae fortemente ispirazione nella forma e nella decorazione. La base presenta una struttura ad architrave pulvinato ottagonale, su cui si innalzano colonne poggianti su statue di leoni stilofori, mentre una all’interno poggia su figure sedute, rispettivamente allegorie della grammatica, retorica e dialettica, le tre arti della parola , e aritmetica, geometria , musica e astronomia, le arti del numero, ed infine la filosofia. I rilievi realizzati sugli otto lati presentano in realtà sette scene: la Visitazione, l’Annunciazione, la Natività, la Presentazione al Tempio, la Fuga in Egitto, la Crocifissione e il Giudizio Universale; perché il Giudizio occupa due lati, con la figura del Cristo Giudice in posizione intermedia, fra il pannello del Paradiso e quello dell’Inferno.

All’interno delle cappelle della cattedrale sono visibili mirabili opere scultoree come le statue del San Girolamo e di Maria Maddalena, realizzate tra il 1661 e il 1663 da Gian Lorenzo Bernini per la cappella Chigi, detta anche della Madonna del voto, nominativo derivato dalla pala d’altare attribuito a Diotisalvi di Speme, con la Madonna col Bambino, o appunto, Madonna del voto. Nel transetto sinistro, la cappella di Sant’Ansano ospita il Monumento funebre del cardinal Petroni, eseguito da Tino di Camaino, figlio dell’architetto che realizzò la facciata superiore duomo, nel 1318. Quattro cariatidi angeliche sorreggono il sarcofago al di sopra del quale si trova la camera funebre col defunto, e al di sopra un tabernacolo contiene le statue della Madonna, di san Pietro e di san Paolo.

Una delle peculiarità che rendono unico il Duomo è il magnifico pavimento composto da cinquantasei tarsie marmoree realizzate a commesso, decorate seguendo i disegni preparatori di importanti artisti senesi, come Domenico Beccafumi, e non, come Bernardino di Betto, detto il Pinturicchio. La decorazione lungo le tre navate si rifà a temi dell’antichità classica pagana, sono rappresentante infatti le Sibille e la Lupa che allatta i gemelli, simbolo della fondazione della città, mentre nel transetto e nel coro è narrata la storia del popolo ebraico e della salvezza portata dal Redentore. Tra gli artisti che contribuirono a rendere il duomo così ricco di tesori, il nome del senese Duccio di Buonisegna spicca per la bellezza delle opere realizzate per la cattedrale, la pala d’altare con la Maestà, musealizzata nel 1878, e la vetrata con Storie della Vergine, originariamente posta nell’abside e databile secondo i documenti al 1287, dal 2004 conservata nel museo dell’Opera Metropolitana. La vetrata è un oculo nel quale si inscrive una grande croce che determina quattro triangoli di risulta, dove ritratti i quattro evangelisti con i loro simboli. Nel braccio verticale della croce, letto dal baso verso l’alto, sono rappresentate la Morte della Vergine, l’Assunzione e l’Incoronazione della Vergine Assunta, mentre nei due pannelli restanti si collocano i quattro santi protettori di Siena.

Il pulpito di Nicola Pisano.
Il pulpito di Nicola Pisano. Foto: Opera della Metropolitana di Siena

Tino di Camaino, Sepolcro del Cardinal Petroni
Tino di Camaino, Sepolcro del Cardinal Petroni

Gian Lorenzo Bernini, San Girolamo (1661-1663; marmo; Siena, Duomo)
Gian Lorenzo Bernini, San Girolamo (1661-1663; marmo; Siena, Duomo)

Il pavimento del Duomo di Siena. Foto: Opera della Metropolitana di Siena
Il pavimento del Duomo di Siena. Foto: Opera della Metropolitana di Siena

Il pavimento del Duomo di Siena. Foto: Opera della Metropolitana di Siena
Il pavimento del Duomo di Siena. Foto: Opera della Metropolitana di Siena

La vetrata di Duccio di Buoninsegna (1287). Foto: José Luiz Bernardes Ribeiro
La vetrata di Duccio di Buoninsegna (1287). Foto: José Luiz Bernardes Ribeiro

La Libreria Piccolomini
La Libreria Piccolomini

Dalla navata sinistra si può accedere alla Libreria Piccolomini, voluta nel 1492 dal cardinale Francesco Todeschini Piccolomini, arcivescovo di Siena e futuro papa Pio III, per onorare lo zio Enea Silvio Piccolomini, papa Pio II, e raccogliere il suo patrimonio librario, che però non lasciò mai Roma. La decorazione dell’ambiente ad esso destinato venne affidata al Pinturicchio nel 1502, che affrescò scene della vita di papa Pio II, probabilmente con la collaborazione anche di un giovane Raffaello Sanzio. Sulla volta, decorata a grottesche, sono raffigurati due episodi mitologici, Diana ed Endiminio e il Ratto di Proserpina, al centro dei quali è effigiato lo stemma del cardinale Piccolomini.

Il Duomo è raggiungibile in treno, la stazione dista circa 15 minuti a piedi, tratto percorribile con l’autobus in circa 5 minuiti. Non è possibile raggiungerlo in auto, in quanto si trova nel centro storico della città, si consiglia perciò di uscire a Siena Ovest e raggiungere il Parcheggio Duomo, oppure uscire a Siena Sud e raggiungere il Parcheggio Il Campo. Per informazioni sugli orari e sul costo dei biglietti è possibile consultare direttamente il sito.

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