Gli Ainu sono un’etnia abitante la regione di Hokkaido in Giappone e sono una delle popolazioni più antiche del Sol Levante, e addirittura si pensa fossero di origine indoeuropea,anche se con il tempo hanno assimilato, ma non del tutto, la lingua, gli usi e i costumi nipponici.
La loro regione di residenza, Hokkaido, costituisce la parte estremo nord dell’arcipelago giapponese, ed è una regione famosa per i suoi paesaggi naturali, ma anche la più selvaggia. Non a caso in passato veniva designata come “Ezo“, cioè “L’ isola dei Selvaggi“ ed ha mantenuto la sua indipendenza fino al 1868, anno in cui sale al trono l’imperatore Meji che con la sua politica di modernizzazione del paese dichiara l’uguaglianza di tutte le popolazioni giapponesi davanti alla legge.
Altri gruppi sono distribuiti tra le Isole Curili e l’Isola di Sachalin in Russia, oltre che in buona parte della zona costiera del continente.
Origini, mito e storia
Anche se si presume siano di origine indoeuropea, le origini di questo popolo restano incerte e avvolte nel mistero. Molto probabilmente sono arrivati nell’arcipelago dalla Siberia, nell’estremo nord dell’Europa, come le popolazioni indigene americane. Secondo altre teorie, riportano una lontana parentela con le popolazioni della Mongolia, del Tibet o addirittura con gli aborigeni australiani.
Diversi miti ruotano attorno alla loro storia primordiale. Lo Shintoismo, la religione etnica del Giappone, li considera la progenie del Kami (Dio) Susanoo, dio dei venti e delle tempeste, nonché signore dei mari, che fu condannato a vivere tra gli uomini dopo aver distrutto le risaie della sorella Amaterasu.
All’inizio erano distribuiti un po dappertutto per la terra di Yamato, e la convivenza con il resto della popolazione era pacifica. Fu opera del primo Imperatore giapponese, Jimmu Tennu, a scacciarli verso nord durante la sua campagna di unificazione del Giappone. Da allora gli Ainu sono stati costretti, per secoli, a essere in perenne conflitto con il Trono del Crisantemo (così veniva chiamato L’Impero Giapponese), uscendone sempre sconfitti anche a causa della loro arretratezza culturale e tecnologica (basti pensare che addirittura non conoscevano l’uso del ferro).
Fu solo con la Restaurazione Meji (1868 – 1912) che gli Ainu e altre minoranze nipponiche furono integrate al resto dell’arcipelago. Infatti, nel 1899 venne emanata la “Hokkaido Aborigine Protection Act”, ma fu solo nel 1991 che il governo giapponese, su invito delle Nazioni Unite, riconobbe l’esistenza degli Ainu come minoranza etnica. Nel 1997, invece, fu votato “L’ Act on the Encouragement of Ainu Culture and the Diffusion and Enlightenment of Knowledge on Ainu Tradition“.
La loro origine europoide è dovuta al fatto che gli Ainu, a differenza di tutte le altre popolazioni del Sol Levante, risultano più villosi, tanto è che vengono designati come “I giapponesi dalle lunghe barbe“, Oltre che ad una carnagione più scura e una statura più bassa.
Cultura, società e religione degli Ainu
Gli Ainu hanno una cultura primitiva, risalente al periodo giapponese di Jomon, che equivale alla tradizionale età della pietra e la loro struttura sociale è tipicamente di tipo tribale. Essi vivono a contatto con gli ambienti naturali, Iwol, la Madre Terra, così viene indicato lo spazio naturale che comprende il corso d’acqua (betsu), la foresta (nitai), la palude (nay), la montagna (kim) e in alcuni casi anche la costa (ota) con l’oceano (apoy).
In questo ambiente naturale si colloca il villaggio della tribù (kotan), retto da un capotribù (kotankorokur), formato dalle tipiche casupole di legno di pino, castagno o abete, col tetto a piramide fatto con frasche di canne palustri e con la famosa kuma-kasa, cioè erba dell’orso.
Verso i 12-13 anni di età sia i maschi, sia le femmine vengono considerati adulti mediante una cerimonia. i maschi cambiano l’abito (kamaramip), cominciano a farsi crescere la barba, che per gli Ainu è simbolo di saggezza e viene dato loro il permesso di partecipare alle battute di caccia. alle ragazze invece il corpo viene ricoperto di tatuaggi, in particolare sulle mani, sulle braccia e sulle labbra, dopodiché sono pronte per il matrimonio.
Gli Ainu non adorano le divinità shintoiste, ne quelle buddiste. le loro divinità, i kamui, sono legati alle forze della natura, vivendo essi in ambienti naturali. In particolare il Fuoco Primordiale (Kamui-Fuchi) e l’ Orso (Kimun-Kamui), che è anche il simbolo della regione di Hokkaido.
Ad oggi sono stati censiti tra i 15.000 e i 20000 aborigeni esistenti. Pochi sono rimasti Ainu purosangue anche a causa di matrimoni misti. Gli Ainu sono considerati un popolo a rischio estinzione.
Il 6 Giugno scorso, la Dieta giapponese (Il Parlamento) ha approvato un progetto di legge che riconosce gli Ainu popolazione indigena dell’arcipelago. La politica di salvaguardia attuata dal governo giapponese è quello di dare alla popolazione Ainu maggiori diritti per quanto riguarda l’attività di pesca, e in concomitanza con le Olimpiadi del 2020, favorire il turismo con l’apertura di un Museo Ainu ad Hokkaido.
Fonti consigliate:
G. Montandon, La civiltà Ainu et le culture antiche, Parigi, 1937
S. Takakura, Gli Ainu del Nord del Giappone, Tōkyō, 1960
N. G. Munro, Credo e Culto Ainu Londra, 1962
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