Pensate che la felicità sia irraggiungibile? Sarebbe a portata di mano, se seguissimo i consigli di Marco Valerio Marziale, che indirizza l’amico Giulio Marziale verso cose semplici ma essenziali e assolutamente lontane dagli eccessi.
Le cose che fanno più felice la vita,
carissimo Marziale, queste sono:
un patrimonio ereditato, che non è frutto di fatica,
un fertile campo, un focolare che sempre scalda,
mai una lite, rari impegni pubblici, una mente serena;
forze da uomo libero, un corpo in salute;
una saggia schiettezza, amici che ti somigliano;
piacevole il tempo con gli altri, piatti poco elaborati;
notti da non passare a bere, ma libere da affanni;
un rapporto non triste, ma senza eccessi;
un sonno che renda brevi le tenebre:
voler essere ciò che sei e non preferire null’altro;
non temere la morte né desiderarla.
(Marziale, Epigrammi X, 47)
Nell’immagine, scena da un banchetto, pittura parietale ercolanense (I d.C.)
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Ecco il testo dell’epigramma:
Vitam quae faciant beatiorem,
iucundissime Martialis, haec sunt:
res non parta labore, sed relicta;
non ingratus ager, focus perennis;
lis numquam, toga rara, mens quieta;
vires ingenuae, salubre corpus;
prudens simplicitas, pares amici;
convictus facilis, sine arte mensa;
nox non ebria, sed soluta curis;
non tristis torus, et tamen pudicus;
somnus, qui faciat breves tenebras:
quod sis, esse velis nihilque malis;
summum nec metuas diem nec optes.
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