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Civita di Bagnoregio: il turismo salverà "la città che muore"?

Come molti borghi rurali in Italia, questo piccolo paese di poco più di un ettaro ha rischiato di scomparire finché non ha attirato l’attenzione del mondo.martedì 18 febbraio 2020

Da Sydney Combs
Fotografie Di Camilla Ferrari
Il borgo italiano di Civita di Bagnoregio sta scomparendo. Ogni anno, sette centimetri di terra franano ...
Il borgo italiano di Civita di Bagnoregio sta scomparendo. Ogni anno, sette centimetri di terra franano nel burrone sottostante e solo sette persone ci abitano ancora. Tuttavia, ha attirato un milione di turisti nel 2019.
FOTOGRAFIA DI CAMILLA FERRARI

Lungo la strada verso Roma, a circa 120 km a nord dalla capitale, i segnali stradali indicano che ci si sta avvicinando a Civita di Bagnoregio, "La città che muore". Arroccato su un altopiano che continua a sgretolarsi, il paese è stato afflitto da frane, terremoti ed erosione fin da quando i primi umani vi si stabilirono circa 4.000 anni fa. Oggi la superficie di Civita si è ridotta ad appena 90 per 150 metri.

Nel medioevo, l'altopiano era tre volte più grande di come è oggi ed era abitato da oltre 3.000 persone, afferma Luca Costantini, geologo locale, ma il fiume che scorre attraverso la valle che circonda Civita ha gradualmente eroso la città dal basso verso l'alto. Dopo un devastante terremoto nel 1695, la maggior parte dei residenti fuggì e la popolazione di Civita non si è mai più ripresa.

Intorno al 1920, nel paese vivevano ancora solo 600 persone. Oggi ce ne sono solo sette e la sopravvivenza di Civita è tutt’altro che certa. "È importante salvare queste piccole città perché salvandole, si preserva la tradizione, si preserva la storia", afferma Tedeschi. "Queste piccole città sono la culla della cultura".

Lunedì 17 Febbraio il programma di Licia Colò in onda su La7 ha dedicato una puntata intera alla bellezza di Civita di Bagnoregio con uno studio e un racconto della città insieme al sindaco Luca Profili. 

I giovani di Bagnoregio si ritrovano al Caffè Belvedere di Civita.
I giovani di Bagnoregio si ritrovano al Caffè Belvedere di Civita.
FOTOGRAFIA DI CAMILLA FERRARI

Tuttavia, man mano che si spargeva la voce dell’imminente scomparsa della città, cresceva anche il numero di persone che volevano vederla. Oggi Civita conta fino a 10.000 visitatori al giorno, tanto da mettere in dubbio la sua presunta scomparsa.

Con l'afflusso di persone, denaro e interessi, alcuni locali sperano che la città si possa salvare. Altri paesi italiani stanno osservando attentamente il destino di Civita. Per quelli che sono rimasti a vivere a Civita, non ci sono negozi di alimentari, ferramenta o minimarket. A parte qualche ristorante e negozio di souvenir, i residenti di Civita dipendono da uno stretto ponte lungo 300 metri che li collega al paese gemello di Bagnoregio, per potersi approvvigionare.

Con quasi 3.600 abitanti e 28 miglia quadrate, le risorse di Bagnoregio sostengono l'industria turistica e i residenti di Civita. "A volte, anche per una spilla da balia bisogna andare a Bagnoregio, con un'enorme perdita di tempo ed energie, ma questa è la bellezza del nostro borgo", si legge sul sito web di Civita.

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Un uomo spinge una carriola attraverso la piazza principale di Civita di fronte alla chiesa di ...
Un uomo spinge una carriola attraverso la piazza principale di Civita di fronte alla chiesa di San Donato. Negli ultimi cinque anni, i turisti hanno eroso circa 30 centimetri di terreno della piazza.
FOTOGRAFIA DI CAMILLA FERRARI

Le donne che decidono di restare scelgono di avere meno figli o non averne per niente. Nel 2018 il tasso di natalità in Italia ha raggiunto il picco più basso dalla formazione del moderno Stato Italiano. Tra l'esodo e la denatalità, le città stanno lottando per mantenere le loro popolazioni. Per far fronte alle perdite, alcuni paesi  stanno provando a offrire incentivi economici per attirare residenti.

Antonio Tedeschi, consigliere comunale della Regione Molise, 290 km circa a sud-est di Civita, ha proposto di utilizzare fondi regionali per offrire a chi volesse trasferirsi più di 700 euro al mese. Unica condizione: i candidati dovranno vivere lì per cinque anni e aprire un'attività. L'iniziativa ha ricevuto centinaia di domande da tutto il mondo. I candidati saranno giudicati, in parte, per il potenziale beneficio che potrebbero portare alle loro future città. 

Le donne che decidono di restare scelgono di avere meno figli o non averne per niente. Nel 2018 il tasso di natalità in Italia ha raggiunto il picco più basso dalla formazione del moderno Stato Italiano. Tra l'esodo e la denatalità, le città stanno lottando per mantenere le loro popolazioni.

Per far fronte alle perdite, alcuni paesi  stanno provando a offrire incentivi economici per attirare residenti. Antonio Tedeschi, consigliere comunale della Regione Molise, 290 km circa a sud-est di Civita, ha proposto di utilizzare fondi regionali per offrire a chi volesse trasferirsi più di 700 euro al mese.

Unica condizione: i candidati dovranno vivere lì per cinque anni e aprire un'attività. L'iniziativa ha ricevuto centinaia di domande da tutto il mondo. I candidati saranno giudicati, in parte, per il potenziale beneficio che potrebbero portare alle loro future città. 

Civita di Bagnoregio, Italia, 2018. I turisti arrivano a Civita dopo la ripida passeggiata attraverso la ...
Civita di Bagnoregio, Italia, 2018. I turisti arrivano a Civita dopo la ripida passeggiata attraverso la passerella.
FOTOGRAFIA DI CAMILLA FERRARI

"Quando una piccola impresa apre in una piccola città, è importante perché è il segno che si sta andando contro corrente, che ci sono delle possibilità", spiega Tedeschi. Oggi, alloggi e taverne sono più numerosi degli abitanti e Bagnoregio vanta un tasso di disoccupazione inferiore all’1%. Nel 2017 Civita è stata la prima città italiana ad addebitare ai turisti cinque euro a persona per la visita del paese. Più di un milione di persone hanno attraversato il ponte nel 2019.

Con i ricavati del turismo, i geologi di Civita possono dedicarsi a escogitare modi per preservare il territorio invece di reagire alle frane. "Civita è molto piccola, immaginate l’impatto di 500-600 persone in uno spazio così ridotto", afferma Costantini, che collabora con il Museo Geologico e delle Frane di Civita di Bagnoregio.

Il museo, una delle poche organizzazioni con sede a Civita, fornisce informazioni a turisti e gente del posto sul passato geologico e culturale di Civita, e allo stesso tempo lavora per garantirne il futuro. Le testimonianze degli smottamenti a Civita risalgono al XV secolo, il che rende Civita un sito molto interessante per i geologi.

Tony Costa Heywood, uno dei sette abitanti di Civita, attraversa la passerella fino al paese gemello ...
Tony Costa Heywood, uno dei sette abitanti di Civita, attraversa la passerella fino al paese gemello di Civita, Bagnoregio, ogni mercoledì mattina, per acquistare generi alimentari. Heywood e la sua defunta moglie, Astra Zarina, erano architetti americani che si trasferirono a Civita negli anni '60 e fondarono “The Civita Institute” per promuovere design, architettura e tutela dell'ambiente.
FOTOGRAFIA DI CAMILLA FERRARI

Il museo sta ora affrontando una nuova problematica: Civita può sopravvivere a un milione di turisti ogni anno? In soli cinque anni, i visitatori hanno eroso 30 cm di terreno nella piazza centrale di Civita, che non è lastricata, dice Costantini. Prima di questo aumento dell’affluenza dei turisti, la piazza era rimasta stabile per 1.000 anni.

Mentre i geologi pensano a quali potrebbero essere le caratteristiche di un turismo sostenibile per questo territorio, il sindaco di Civita si sta ponendo lo stesso quesito per la sua popolazione. 

Felice Rocchi, nativo di Civita, aspetta i turisti nel suo museo improvvisato. La stanza è piena ...
Felice Rocchi, nativo di Civita, aspetta i turisti nel suo museo improvvisato. La stanza è piena di fotografie storiche del paese, un vecchio mulino e attrezzi per l’agricoltura tramandati da generazioni.
FOTOGRAFIA DI CAMILLA FERRARI

Fioco, insieme a oltre 300 locali sia di Civita che di Bagnoregio, preparano l’evento per mesi. Sarte e pellettieri locali lavorano agli accuratissimi costumi storici, grandi dipinti religiosi vengono recuperati e rispolverati e gruppi di confratelli aiutano a organizzare la sfilata. Molte delle persone coinvolte sono giovani. Fioco ha solo 33 anni.

Il Venerdì Santo, i turisti e le persone di Civita e Bagnoregio si radunano intorno alla processione mentre gli uomini portano la statua del Crocifisso del XV secolo di Civita verso Bagnoregio e ritorno. Il folclore permea questa tradizione vecchia di 400 anni. Molti credono che se il crocifisso non verrà riportato a Civita entro mezzanotte, il villaggio perderà la preziosa statua e verrà colpito da un terremoto, una catastrofe che potrebbe portare alla fine della città.

Quando la processione fu annullata a causa della pioggia due anni fa, la comunità ne fu profondamente colpita. Non è solo un evento religioso. La processione è un momento in cui un patrimonio comune collega Civita con la sua città gemella, spiega Fioco. Per un giorno, Civita torna quella che era centinaia di anni fa. 
Civita sta attualmente cercando di conseguire l’attribuzione del titolo di patrimonio mondiale dell’UNESCO con lo scopo di riconoscere formalmente il paesaggio e la resistenza della città contro la natura.

La città ha recentemente presentato un dossier di 250 pagine all'UNESCO con la speranza che il titolo rafforzi il ruolo di Civita come riferimento storico e culturale. Il team dell'UNESCO di Civita sta inoltre sviluppando progetti per creare attrazioni turistiche nelle città vicine. In caso di successo, la ripresa di Civita potrebbe essere di esempio per altre città in simili condizioni che potrebbero rifiorire attraverso il turismo.

Rocchi guarda dal suo balcone la valle che circonda Civita. Conosce ogni angolo, roccia e torrente ...
Rocchi guarda dal suo balcone la valle che circonda Civita. Conosce ogni angolo, roccia e torrente che circonda Civita. “Hai visto come sono blu le montagne oggi, laggiù? Raramente le ho viste così ", dice.
FOTOGRAFIA DI CAMILLA FERRARI

Il turismo ha trasformato Civita in un museo a cielo aperto. Quando la fotografa Camilla Ferrari ha visitato il paese per la prima volta come turista, è rimasta sorpresa nel vedere un altro turista fotografare un uomo del posto che potava un albero.

Alcuni locali hanno abbracciato questa nuova attenzione: Felice Rocchi è cresciuto facendo il contadino nella valle, e “i ferri del mestiere” della sua famiglia, tramandati da generazioni, ora rimangono inutilizzati nella sua cantina. Oggi usa questi cimeli per mostrare il passato della città ai turisti nella sua cantina che ha adibito a museo. Biglietto d'ingresso: un euro.

Rocchi racconta il passato, ma la Civita di oggi si sta evolvendo. Non sono più le stagioni e i raccolti a determinare le risorse della città e il numero di persone in città cambia ogni giorno. Le tradizioni aiutano la città a mantenere un senso di appartenenza, in particolare l'annuale Processione del Venerdì Santo in primavera.

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In Italia, la Costiera Amalfitana vanta il tipico paesaggio mediterraneo, un mix sensuale di meraviglie naturali e culturali. quest'area incredibile è caratterizzata da una topografia costiera sensazionale disseminata di vigneti terrazzati, frutteti e pascoli che offrono spesso una vista incantevole sulle vivaci acque sottostanti. Scopri di più sulla Costiera Amalfitana qui.

"La Processione del Venerdì Santo è una delle iniziative più importanti nella mia città ed è sicuramente la più antica", afferma Giordano Fioco, un artigiano della pietra locale di Bagnoregio che è ora presidente del comitato organizzatore della processione, un ruolo precedentemente ricoperto da suo padre.

"Tutti gli abitanti di Bagnoregio partecipano all’evento, ogni anno, fin da piccoli, ed è per questo che cresciamo tutti con lo spirito giusto per portare avanti la nostra tradizione".

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