Una serata intensa e coinvolgente, preludio perfetto al grande “ritorno” dell’Orchestra Mozart il 6 gennaio 2017. Il 13 dicembre 2016 i Solisti dell’Orchestra Mozart e Ingrid Fliter hanno regalato ai bolognesi una serata che resterà a lungo impressa nella memoria di chi era presente. Prima di tutto, la location: la piazza coperta “Umberto Eco” della Biblioteca Salaborsa, luogo suggestivo e centralissimo, quasi il “cuore” culturale di Bologna. Poi, i musicisti: i Solisti dell’Orchestra Mozart (Francesco Senese e Giacomo Tesini, violini; Sara Marzadori, viola; Gabriele Geminiani, violoncello), diversi per età e percorso artistico ma accomunati dalla voglia di “fare musica insieme”, elemento che da sempre caratterizza l’orchestra fondata da Claudio Abbado.
La serata è stata aperta dal professor Loris Azzaroni, presidente dell’Accademia Filarmonica, che ha ricordato il progetto OM Risuona e le tappe che lo hanno animato: il concerto del 13 marzo 2016, le edizioni estiva e autunnale del BOOM festival, il grandioso concerto dei Solisti in Piazza Maggiore il 5 agosto. Tutti incontri fondamentali, che avranno il loro apice il 6 gennaio 2017. E proprio di questo attesissimo concerto ha parlato Francesco Senese, sottolineando l’importanza che l’Orchestra Mozart ha avuto non solo per i musicisti che hanno suonato in essa, ma per tutto il panorama musicale internazionale. «L’Orchestra Mozart deve tornare a suonare - ha chiosato Senese - perché il patrimonio impalpabile creatosi in 10 anni di attività deve avere un seguito, deve essere trasmesso ad altri musicisti, ad altre generazioni».
Poi è stata la volta di Giacomo Tesini, che ha magistralmente introdotto il repertorio del 6 gennaio, riflettendo in particolar modo su Schumann. Perché eseguire la sinfonia Renana? Perché è il trait d’union perfetto tra il passato e il futuro della Mozart. Dopo aver inciso nel 2012 per Deutsche Grammophon la seconda sinfonia di Schumann, i musicisti dell’OM sotto la guida di Claudio Abbado si apprestavano, nel 2013, ad affrontare la terza sinfonia, la Renana. La scomparsa del Maestro non lo ha reso possibile, ecco perché è importante ricominciare da qui. Tesini ha poi introdotto il repertorio della serata stessa, il Quintetto in mi bemolle maggiore per pianoforte e archi op. 44 di Robert Schumann. E lo ha fatto passando proprio da una lettera che Clara Wieck (futura Clara Schumann) inviò al compositore tedesco, chiedendogli “per una volta di comporre qualcosa di immediato, di semplice, che il pubblico potesse subito gradire”. La risposta fu questo capolavoro cameristico, esuberante, estroverso, coinvolgente, una perla del genere Romantico.
La parola è quindi passata alla musica, e all’accordo perfetto tra la grande pianista Ingrid Fliter e i Solisti dell’Orchestra Mozart nell’esecuzione del quintetto; un concerto indimenticabile, anche per l’armonia e l’intesa che traspariva da tutti i musicisti.
Per chi volesse rivivere qualche momento della serata, qui è disponibile una galleria fotografica
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