Dopo un lungo lavoro di restauro e di trattamenti conservativi, la nave di Marausa ritorna a Marsala. Il relitto, considerato come la più completa nave romana mai recuperata, è stato recuperato nel tratto di mare di Marausa a 150 metri dalla foce del fiume Birgi. La nave arriverà l’8 novembre nel museo del Baglio Anselmi, dove è anche conservata la grande nave fenicia affondata nel 241 avanti Cristo durante la pù grande battaglia navale delle guerre puniche e recuperata al largo delle Egadi.
Il ritorno della nave è stato annunciato dal sovrintendente del mare Sebastiano Tusa che 15 anni fa la individuò, grazie alla segnalazione di due subacquei, e si occupò del recupero. Attorno alla nave si era formata una fittissima coltre, perciò l’ambiente anaerobico ha impedito il degrado del legno. Dopo il recupero la nave è stata smontata e sottoposta a un complesso lavoro di desalinizzazione e di restauro, per poi stabilizzare nuovamente le varie parti attraverso sostanze a base di amidi e zucchero. L’operazione si è svolta in un laboratorio di Salerno ed è stata finanziata con i fondi del Lotto. D
opo la consegna del materiale, la nave (lunga circa 25 metri, larga da 6 a 8 metri) potrà finalmente essere assemblata. “La nave di Marausa – ha detto l’archeologo Tusa – contribuisce ad approfondire le conoscenze sulle intense relazioni commerciali tra la Sicilia e l’Africa settentrionale in epoca tardo romana e offre un quadro di integrazione economica soprattutto nell’ambito della produzione agricola”. Con il ritorno del relitto a Marsala risultano concluse le polemiche sollevate da esponenti politici di Trapani che chiedevano il relitto (trovato per qualche centinaio di metri nel territorio trapanese), alla fine è stato assegnato al Baglio Anselmi anche per la natura del museo vocato all’archeologia marina.
Pentru a putea adăuga comentarii trebuie să fii membru al altmarius !
Alătură-te reţelei altmarius